CORRIERE DI MAREMMA

 

14 novembre 2013

 

 

 

Netspring, 14 lavoratori a rischio

 

 

 

Dopo i rifiuti, un altro “bubbone” pare pronto ad esplodere nel panorama delle società partecipate: quello di Netspring.Lasrldi cui la Provincia è socia di maggioranza col 59% e la cui mission è – come si legge nel sito – “gestire in modo unitario e coordinato l’innovazione del sistema informatico”, è ad un punto delicatissimo della sua storia. E i 14 lavoratori impiegati, tutte professionalità di livello, sono preoccupati. Ieri hanno partecipato con un loro striscione al presidio che per l’intera giornata Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato in piazza Rosselli, mentre la sera prima si sono riuniti in assemblea coi i segretari confederali della triplice. “Servono soluzioni strutturali – dice il segretario della Cgil, Claudio Renzetti – perché la nostra prima preoccupazione è la tenuta occupazionale”. Netspring non è un carrozzone, anzi. Per conto della Provincia, del Comune di Grosseto (socio al 21%), di altri 17 Comuni (con l’1% di partecipazione ciascuno) e delle unioni dei comuni delle Colline del Fiora, delle Colline metallifere e dell’Amiata grossetana, gestisce la rete a fibra ottica. Un’opera significativa, che però rischia di non poter proseguire oltre. La normativa nazionale fissa al 31 dicembre di quest’anno il termine entro cui molte delle società in house providing degli enti locali dovranno chiudere i battenti e comunque dal 1 luglio del prossimo anno i Comuni non potranno più assegnare servizi in carico diretto. “L’unica alternativa – spiega Renzetti – si ha nel caso in cui una società in house svolge un lavoro peculiare garantendo economicità alla pubblica amministrazione”. Altrimenti? “Altrimenti o la società deve essere chiusa oppure alienata. Ecco perché serve un tavolo per individuare insieme una soluzione”, è l’appello di Renzetti. Anche Fabrizio Milani segretario generale della Cisl, si mostra preoccupato: “Se, dopo Coseca e Farmacie anche su Netspring si va a fondo, la politica inanellerà l’ennesima brutta figura…”. A dipanare la matassa potrebbe essere l’Agcom, a cui è stato chiesto un parere.Tardivo, per i sindacati, perché il tempo stringe e l’Autority ha 60 giorni di tempo per rispondere. Nei giorni scorsi il sindaco, Emilio Bonifazi, intervenendo in consiglio comunale nel dibattito sulla nascita della società unica comunale, ha detto che “…non è escluso che nei prossimi mesi una delle nuove attività della società unica del Comune possa essere anche la gestione della rete a fibra ottica”. Un’autocandidatura che potrebbe diventare una pista d’atterraggio per evitare il naufragio

 

 

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