«Rifiuti tossici, ora la camorra napoletana sversa in Toscana»

 

 

Venerdì 8 Novembre –    di Gerardo Ausiello

 

 

«Dopo aver smaltito al Sud per vent’anni i rifiuti tossici prodotti al Nord, ora la camorra napoletana sta portando i rifiuti campani altrove, in primis in Toscana ma anche in Paesi come la Romania e la Cina».
A lanciare l’allarme è il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti. Lo fa, il magistrato, davanti ad una platea di giornalisti ed esperti dell’ambiente, riuniti a Castel dell’Ovo per il X Forum in difesa della natura, sbarcato per la prima volta all’ombra del Vesuvio. Roberti è categorico: «Le indagini sono in corso ma sappiamo con certezza che la camorra è ancora protagonista dei crimini ambientali. Da un lato attraverso gli sversamenti fuorilegge, dall’altro mettendo le mani sulla green economy. Basti pensare che oggi molti impianti eolici e a biomasse nel Mezzogiorno sono gestiti dalla malavita organizzata».
Per questo, secondo il procuratore nazionale, «è riduttivo parlare ancora di ecomafie. Esiste, infatti, una criminalità ambientale che va oltre le mafie e che ha bisogno di appoggi esterni, nell’economia e nella politica. Così si diffondono riciclaggio e corruzione». Del resto, insiste, «per smaltire illecitamente i rifiuti occorrono fatture false che vengono emesse con la complicità di pubblici ufficiali». Questo business si fonda inoltre su rapporti tra «criminalità organizzata e massoneria, soprattutto in Calabria, dove opera la ’ndrangheta». Ma ormai, chiarisce Roberti, «il quadro è chiaro. È possibile, ad esempio, tracciare una mappatura degli smaltimenti illegali sul territorio regionale». È invece necessario lavorare sulla legislazione: «Le prime norme efficaci in materia di reati ambientali risalgono al 2006. Non sono sufficienti. Occorre in particolare intervenire per allungare i termini di prescrizione dei reati».

 

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il Mezzogiorno

Questione Ambientale. Renzi viene in Campania?

E i rifiuti tossici vanno in Toscana

 

Pubblicato il 08 novembre 2013

 

Matteo Renzi all’indomani delle dichiarazioni di Franco Roberti procuratore nazionale antimafia parla a largo raggio della questione rifiuti. Renzi durante la trasmissione “Servizio Pubblico” ha detto di visitare la Terra dei Fuochi come primo atto successivo alla sua elezione a segretario del PD.
A fargli eco la corrente renziana campana che in una nota stampa fanno sapere: “Le parole di Renzi rafforzano ulteriormente la mia scelta di sostenerlo nella battaglia congressuale. E’ di fondamentale importanza che il Partito Democratico ponga in cima alla propria agenda politica il Mezzogiorno ed i suoi problemi e in particolare la Campania, facendo del rilancio economico e sociale di questa regione una grande questione nazionale. Ma soprattutto è importante che colui che nelle speranze di tanti giovani democratici sarà il futuro leader del principale partito del centro-sinistra, abbia la volontà di “metterci la faccia” in questa grande sfida volta a risanare il disastro ambientale che angoscia milioni di cittadini delle provincie di Napoli e Caserta” ha concluso l’On. Rostan.

Intanto Franco Robert procuratore nazionale antimafia in un’intervista ha detto che i terreni delle Campania sono saturi, che l’affare dei rifiuti tossici non è cessato e che ora sono in cerca di altri posti dove sversare, tra cui la Toscana.

 

 

3 Commenti a “«Rifiuti tossici, ora la camorra napoletana sversa in Toscana»”

  • Roberto Ovi says:

    Leggendo la relazione di C.T. elaborata dall’ing. Paolo Rabitti e dal Geologo Dr. Giampaolo Sommaruga per conto della Procura della Repubblica di Grosseto, si può scoprire che anche i rifiuti tossici e nocivi di mix di ebanite che furono a suo tempo illegittimamnete stoccati dalla Polyteckne a Fenice Capanne provenivano in parte dalla Campania, ed in particolare da Marcianise.
    Una vicenda verosimilmente non casuale (cfr documento “Affaire Polyteckne. Le responsabilità delle pubbliche amministrazioni locali” consegnato nella conferenza stampa del 22 Maggio 2003).
    Eppure nessuno di coloro che hanno consentito questa discutibile vicenda ha pagato, mentre le battaglie fatte da alcuni consiglieri comunali furono definite come “illazioni” da organi della magistratura

  • Oscar De Paoli says:

    Prescrizioni

    Illazioni

    Non ha pagato il malfattore interessato, pagheranno i suoi figli e i suoi nipoti, che non smetteranno mai di maledirlo

  • Roberto Ovi says:

    Mah. Su questa terra la vedo dura

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