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SI PUO’ E SI DEVE RILANCIARE LA NOSTRA CITTADINA

Lettera aperta a tutti noi Massetani

 

 

 

 

di  Fiorenzo BORELLI

 

 

 

Se ti fermi un attimo a considerare gli ultimi 50 anni della nostra Cittadina, ti vengono in mente mille episodi, mille situazioni che hanno cambiato la vita della popolazione.

 

Alla fine degli anni cinquanta/inizio anni sessanta, le miniere erano l’unica fonte di lavoro, un lavoro duro che vide nella nascita dello stabilimento del Casone una naturale evoluzione in grado di ampliare lo scenario occupazionale e migliorare la vita degli operai.

 

Tra la gente regnava una grande solidarietà, gli abitanti vivevano orgogliosi della propria Cittadina; l’età media era molto bassa e il ricordo più bello che mi salta alla mente era vedere Vinicio che poneva il disco all’inizio del corso determinando un’ora di isola pedonale e decine di giovani e gente di ogni età si incontravano e discutevano.

 

Pochi soldi in tasca ma quante speranze e quanti sogni si incrociavano per via Libertà.

 

Il paese popoloso d’inverno si svuotava in Agosto quando la gente andava in ferie, chi pendolando con la Massa Follonica e chi prendeva la baracca al mare.

 

Quei tempi passarono, le miniere furono chiuse e la gente cominciò a trovare alternative.

 

In maniera del tutto spontanea iniziò un flusso di gente  di oltre Alpe alla ricerca di case abbandonate in campagna e la vita del paese cominciò a ribaltarsi.

 

La popolazione indigena cominciò a diminuire e le presenze estive a salire fino a trasformare da alcuni anni la nostra Massa in una località turistica viva in estate e in un profondo letargo d’inverno.

 

Detto così può sembrare una pura formula matematica dove alla fine le somme non cambiano ma così non è.

 

Il turismo attuale ti concede un sorriso due-tre mesi all’anno e ti fa piangere per la parte rimanente.

 

Quanto sopra deve essere motivo di lunga ed attenta riflessione perché è sulle ceneri rimaste che devono e possono nascere idee nuove ma soprattutto speranze nuove.

 

Cancelliamo dalla mente strane illusioni di possibili imprenditori che decidano di impiantarsi da queste parti; se ci sono, sono solo aziende sgradite in altre aree in cerca di rifugio.

 

Ripartiamo da ciò che abbiamo, dal turismo; sviluppiamolo, organiziamolo!

 

Si può fare!  In giro per l’Italia non sono poche le realtà che ce l’hanno fatta!

 

Non dobbiamo inventarci niente, esistono già realtà molto più strutturate; guardiamole , contattiamole, imitiamo quanto di buono c’è e non commettiamo errori già fatti.

 

La mia è una lettera aperta a tutti i cittadini che amano Massa ed a questi vorrei far notare quanti soldi sono stati sprecati in iniziative tecnicamente sbagliate o non controllate (Carcere/vicenda Pizzarotti, campo di calcio della Cammilletta, ex Agraria, area Molendi etc. etc.) che hanno impoverito e/o impoveriranno le casse comunali dequalificando l’ambiente .

 

Oggi serve una politica di piccoli passi, che coinvolga la popolazione perché dai cittadini  nascono le idee, ed una ricerca di obbiettivi da imitare e migliorare.

 

A Massa è nata una scuola alberghiera pur con mille carenze ed il comprensorio ha apprezzato. Tra tre anni ci saranno i primi diplomati: proviamo a dare loro delle possibilità!

 

I ragazzi in età della maturità sono tutti bravi ragazzi: aiutiamoli a sognare, diamo loro una speranza!

 

Mettiamo da parte gli interessi di partito e/o gli ordini che vengono da lontano e affrontiamo i NOSTRI problemi con volontà, senza secondi fini con il solo obiettivo di risollevare la nostra cittadina.

 

A livello nazionale i partiti tradizionali giocano già abbastanza sulla nostra pelle, non consentiamo che lo facciano anche al nostro Paese!

 

Noi non lo consentiremo.

 

 

 

 

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