IL TIRRENO
29 ottobre 2013
Panorama politico
Confermata la Pinzuti con un pugno di voti e l’incognita ricorsi.
Il segretario uscente la spunta per 42 preferenze su Simiani.
Il renziano attacca: «Sono successe cose incredibili, che amarezza».
GROSSETO In questo momento i report dei sessanta congressi svoltisi in provincia di Grosseto dicono che Barbara Pinzuti succede a se stessa alla guida del Pd provinciale. Il renziano Saimo Biliotti invece è il nuovo segretario dell’Unione comunale di Grosseto. Alla fine di una domenica di tensioni, che ha chiuso la maratona dei congressi di circolo in Maremma e sull’Amiata, la Rossa – al netto di marachelle varie, ricorsi e polemiche – l’avrebbe spuntata per meno di 50 voti (42 per l’esattezza). Biliotti invece ha ottenuto un’affermazione netta in città e nelle frazioni (tranne Marina). Ma se per il risultato di quest’ultimo dubbi non esistono, sull’investitura della Pinzuti, invece, qualche cautela va serbata. Numeri. Ai congressi provinciali del Pd hanno presenziato circa 3.600 persone, la stragrande maggioranza di coloro che negli ultimi mesi avevano deciso di iscriversi al partito, portando nella cassaforte di via Svizzera – euro più euro meno – circa 55 mila euro. Commenti. «Sono contenta di questo risultato – ha detto la Pinzuti, in un’improvvisata conferenza stampa, poco dopo la mezzanotte di domenica, in Federazione – è stato un congresso combattuto, un grande impegno per l’organizzazione del partito, per la commissione dei garanti, perché si è votato in 60 circoli. Un risultato organizzativo importante. Abbiamo rinnovato i gruppi dirigenti e abbiamo eletto molti nuovi segretari, alcuni giovani e motivati. Siamo pronti per nuove sfide e da subito ci metteremo a lavoro per il bene del territorio. È il momento di fare sintesi. Il congresso è finito. Ora c’è un solo partito». Di segno opposto, a caldo, le parole di Marco Simiani: «Credo che il congresso non sia ancora finito – spiega –. Sono successe cose incredibili e per questa ragione abbiamo fatto dei ricorsi. Le regole vanno rispettate e a volte al loro rispetto andrebbe anche aggiunto un minimo di buon senso. In questo momento c’è solo tanta amarezza. Vediamo cosa decideranno i garanti a Grosseto e a Firenze. Soprattutto sono curioso di capire la decisione su Castel del Piano, dove sono convinto che le provocazioni hanno sortito un effetto molto negativo nella partecipazione». Veleni. Dopo la battaglia sul campo restano morti, feriti e incendi. La situazione più critica si è vissuta proprio sull’Amiata, dove l’assise congressuale è stata prima condizionata da uno scontro tra i dirigenti locali e il garante Francesco Aquino (ultras della Pinzuti) e poi dichiarata nulla dal presidente della commissione provinciale Alessandro Militello. Ieri sera si sono riunite le commissioni competenti per riesaminare i fatti e pare che l’intendimento sia quello di far ripetere il congresso di Castel del Piano. Al Giglio, invece, la magagna è procedurale, con un ritardo nella presentazione delle candidature. Anche qui Simiani perderebbe una diecina di preferenze. Sul fronte opposto lo staff dei “giaguarenzi” ha articolato due dettagliati ricorsi riguardo alle operazioni di voto a Barbanella e al Pace; oggetto le infiltrazioni (ben oltre il 10% di tesserati) di persone non residenti nel quartiere. Ipotesi. Se prendiamo per buoni tutti i 60 congressi la Pinzuti ottiene un 50,6%, Simiani si ferma a 49,4. Con l’annullamento delle riunioni di Castel del Piano e Isola del Giglio Barbara Pinzuti conquista quasi il 51,8% contro il 48,2% del presidente Rama. Infine, qualora si decidesse di procedere alla ripetizione dei congressi al Pace e a Barbanella (contingendando al 10% la partecipazione degli iscritti non residenti secondo la cronologia del tesseramento) Simiani sarebbe momentaneamente in testa, con chances di spuntarla. Geografia. Se guardiamo i numeri nei vari territori si scopre che la vittoria della Pinzuti matura a Capalbio e si consolida in tutti i seggi più grandi e pesanti: da Follonica al circolo Pace, da Barbanella a Gorarella. L’Amiata premia Simiani, così come Roccastrada, dove però si registrano anche alcune clamorose disubbidienze alla linea Marras. Delegati. Alla fine, nella nuova assemblea provinciale, con il riequilibrio dei delegati (il computo di quest’ultimi vedrebbe al momento una situazione di perfetta parità: 100 a 100), la Pinzuti avrà due membri in più su circa 250. Solo due. Troppo ristretta, infatti, la forbice percentuale tra i candidati. I numeri raccontano che il Pd grossetano è un partito spaccato esattamente a metà, come una mela; l’auspicio delle “colombe” è che la convergenza di molti su Matteo Renzi possa riunire e rimescolare gli equilibri.
tra Pd e PDL non so’ chi è più bravo a darsi la zappa sui piedi…
Se Simiani si lamenta, avrà senz’altro le proprie motivate ragioni.
Rimane però il fatto che i cosiddetti simpatizzanti renziani locali hanno conosciuto numerose battute d’arresto, senza riuscire a coinvolgere nel proprio progetto politico persone fuori dalla limitata storia del PD, condizione necessaria per cambiare prima il PD e poi l’Italia.
E’ stata una battaglia combattuta all’interno del recinto del partito, in cui sono tornati a galla esponenti prevalentemente interni, dichiaratisi renziani, già amministratori e titolari di cariche in imprese partecipate dagli enti locali, non proprio di nuovissimo conio.
E’ questa, al di là di tutto, la loro prima gravissima sconfitta.
Fossi in loro ci rifletterei attentamente