Fonte: CORRIERE DI MAREMMA
25 ottobre 2013
Rubrica: Panorama politico
Incontri dei renziani per spingere Simiani “Basta ostacolare le nuove figure del Pd”
MASSAMARITTIMA Il comitato Renzi di Massa Marittima si schiera con Marco Simiani. Il voto è stato unanime e il gruppo dei rottamatori del comune metallifero ha deciso di sostenere la candidatura del presidente della Tiemme alla segreteria provinciale del Pd. “Desideriamo prendere le distanze – dichiara il coordinatore Andrea Petri a nome dell’intero gruppo – da tutte quelle forme ostili provenienti dall’interno del Pd che ostacolano, indirettamente o meno, quelle figure innovative nel loro modo di interpretare la politica attuale e che stanno provando ad instaurare un rapporto più chiaro e diretto con la collettività.Appare dunque lecito – continua Petri – il sospetto che certe forze tradizionali, sentendo arrivare venti di cambiamento vero, si preoccupino più di perdere consensi insiemea tutti iprivilegi sinora acquisiti piuttosto che operare affrontando seriamente i tanti problemi di questo territorio. Questa classe politica, conservatrice e anacronistica, deve darsi uno scossone se davvero vuole collaborare ad una svolta, ora più che mai indispensabile soprattutto per le generazioni future”. Il comitato Renzi, in vista dei prossimi congressi a livello locale che designeranno le segreterie dei vari circolicomunali e il segretario provinciale,ha programmato una serie di incontri aperti con i cittadini. Lo scopo è quello di raccogliere suggerimenti, dubbi, preoccupazioni, difficoltà del viver quotidiano per aprire un costruttivo tavolo di confronto. “Chiunque creda in un modello nuovo e trasparente di fare politica è invitato a partecipare”.
Senza offesa verso gli amici renziani. Ma siamo sicuri che Simiani rappresenti il nuovo? E soprattutto, ancora più importante, sono nuove le sue idee? Leggendo quanto pubblicato La Nazione in data 2 dicembre 2012, poco prima delle primarie interne con Luca Sani, egli avrebbe riferito:
“… Renzi è la persona giusta per cambiare. Nei primi cento giorni vuole chiarire tante questioni: diritti civili, fecondazione assistita, ius soli. Chi nasce in Italia deve essere italiano. E poi il lavoro: 100 Euro in più in busta paga ai lavoratori che guadagnano meno di 2000 Euro al mese. Dobbiamo dare una mano alle famiglie, facendo aumentare i consumi, ed alle imprese, aggellerendo il peso della burocrazia e riattivando il microcredito…“.
Dichiarazioni di principio, alcune (poche) condivisibili altre (molte) decisamente meno condivisibili. Nessuna di esse, forse non casualmente, declinate da precise proposte per farvi fronte.
Secondo lui Renzi darebbe risposte immediate su diritti civili, fecondazione assistita, ius soli.
Io, se non ricordo male, non ho mai sentito dire all’attuale Sindaco di Firenze che chi nasce in Italia deve essere italiano. Tutto ciò avrebbe un devastante impatto sul nostro Paese. Forse Simiani non ha mai riflettuto sul fatto che, come ha detto anche il presidente del Senato Grasso, l’Italia si troverebbe investita da un flusso di migranti permanente, soprattutto di giovani donne gravide. Le quali, quando diverrano madri di un nuovo cittadino italiano, avranno il diritto di farsi raggiungere da tutta la propria famiglia. Oppure famiglie, visto che l’islam contempla la poligamia. La questione è già venuta fuori in Francia e Regno Unito, ed ha creato una marea di problemi, molti dei quali ancora irrisolti.
E Simiani ha mai pensato al fatto che l’assistenza socio sanitaria e previdenziale dei nuovi cittadini immigrati, che fanno tanti figli e versano bassi contributi, sarà a carico degli altri Italiani?
Senza tener conto che verrebbe definitivamente alterata la rappresentatività del corpo elettorale.
Che ne pensa Simiani della proposta della “cittadinanza a punti” agli immigrati proposta a suo tempo nel Regno Unito da Tony Blair?
Sulla procreazione assistita, che non mi sembra un problema drammatico per gli italiani, mi chiedo se Simiani conosca la differenza sta staminali embrionali, sulle quali è stata imbastita una polemica molto ideologica e spesi una marea di soldi, con pochisimi risultati, e staminali adulte. Anche su questo Renzi, da buon democristiano, ha saggiamente taciuto.
Sui diritti civili, cosa intende Simiani: dare riconoscimento giuridico alle famiglie gay e lesbo e consentire loro l’adozione? Lo dica chiaramente. Renzi ha parlato più semplicemente di riconoscimento delle unioni civili, senza andare oltre.
Quanto al resto, che significa 100 Euro in più in busta paga ai lavoratori che guadagnano meno di 2000 Euro al mese, dare una mano alle famiglie, facendo aumentare i consumi, ed alle imprese, aggellerendo il peso della burocrazia e riattivando il microcredito?
Dichiarazioni demagiche, direi berlusconiane, se non si indicano i mezzi finanziari per farvi fronte. Solo per fare un esempio, per la riduzione del cuneo fiscale è d’accordo con quanto sta facendo Letta o ritiene più opportuno adottare il cosiddetto “Piano Giavazzi”?
Per quanto riguarda la riduzione della burocrazia, immagino che Simiani sia d’accordo con l’abolizione delle province, sponsorizzata da Renzi, e sull’accorpamento di Comuni e Regioni, altrettanto sponsorizzate dal Sindaco di Firenze.
Quanto al microcredito, può prendere lezioni dall’ex Ministro Pierluigi Bersani che, su questo punto, come sulla portabilità dei mutui, ha fatto molto di più delle chiacchere di Renzi e di quella banda di liberali della domenica del PDL e di Forza Italia.
Se questo è il nuovo, cari amici renziani, è molto meglio tenersi il vecchio.
Ma non vedete che sono sempre le solite 4 o 5 persone che si parlano addosso e si dicono sempre le stesse cose. Ma non gli state dando troppa importanza?i problemi di Massa sono- credo – ben altri. Se la Lucchini chiude e l’osp viene fortemente ridimensionato, che succederà?
Criticare costruttivamente, sulla base di fatti concreti, non mi sembra perdere tempo, anzi, significa avere una visione realisticamente obbiettiva deile cose.
Nel Vangelo è scritto:”il vostro parlare sia sì,sì, no,no.Il di più è del demonio”Forse dovremmo riflettere tutti su questo
Ce lo dica lei, Dr Bonuccelli, che cosa pensa dell’Ospedale Sant’Andrea o della Lucchini. Mi farebbe molto piacere saperlo. Al momento, leggendo i suoi post, non ho ancora capito che cosa pensa delle due vicende e quali siano le sue proposte in merito.
Partiamo dall’Ospedale. Non mi è ancora chiara la sua posizione. Una volta dice che sarà chiuso. La volta dopo che sarà depotenziato e trasformato in un poliambulatorio, e che sarebbe bene cominciare ad occuparsi dell’assistenza territoriale. Un’altra volta ancora che il protocollo di intesa del giugno 2007, che comporterà la riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera e territoriale, la sperimentazione dei percorsi di continuità assistenziale ospedale territorio ed il finanziamento dei lavori di ristrutturazione straordinaria del Sant’Andrea, non verrà attuato e che chi ne pretende il rispetto finirà per non ottenere nulla.
Secondo lei, che è un autorevole addetto ai lavori, cosa occorrerebbe fare? Per poter criticare in modo costruttivo, a mio modesto modo di vedere, occorre avere ben chiaro cosa si vuole ottenere, indicando specifici obiettivi e mezzi (finanziari ed umani) con i quali farvi fronte. Ad esempio, non so, per avere un reparto (ortopedia, cardiologica, pneumologia, chirurgia…) veramente funzionamente e specializzato per determinate cure e/o riabilitazioni, sarebbe necessarie avere determinate risorse, parte delle quali conseguibili con la chiusura o la riorganizzazione, su base aziendale, di servizi che, a giudizio di chi propone o critica, potrebbero rivelarsi inutili o poco efficienti, se erogati in una certa maniera a livello locale.
Sul caso della Lucchini, immagino che lei abbia ben chiara la difficilissima sìtuazione che attraversa quella realtà produttiva, ora in mano al gruppo russo Severstal, che se ne vuole liberare, con un rilevante degrado ambientale, difficoltà produttive e finanziarie, derivanti anche da un’esposizione bancaria assai prossima al miliardo di Euro.
Si parla di una chiusura parziale dell’impianto, dello spegnimento progressivo degli attuali altoforni a carbone, da sostituire con quelli elettrici, che non hanno inquinamento ambientale, ma sono assai più costosi, con la verosimile possibilità di non poter avere gli sconti sinora concessi alle cosiddette “imprese energivore” (Thyssen Krupp, Cementir, Alcoa) pesantemente finanziate, non so se lo sa, con la nostra bolletta energetica (componente A4), sulla quale, se non ricordo male, è stata promossa una procedura di infrazione da parte della Corte di Giustizia della Comunità Europea, poichè considerate aiuto di Stato.
Le questioni, come vede, sono molto complicate, e non possono essere affrontate con appelli ecumenici o manifestazioni di volontà di stampo buonista o berlusconiano.