Fonte: LA NAZIONE
24 ottobre 2013
Rubrica: Sanità
«Il Sant’Andrea non si tocca»
«L’OSPEDALE S. Andrea non si tocca, così come non si può e non si deve permettere ci assistere allo smantellamento dei servizi socio sanitari in funzione nelle Colline Metallifere». Una tesi questa, e non potrebbe esere altrimenti, sostenuta da tutte le forze politiche, compresa quindi quella dell’assessore alla Sanità del Comune di Massa Marittima Luciano Fedeli.
L’ASSESSORE Fedeli conferma come «nel quadro del riordino del sistema sanitario, con l’avvio della concertazione fra Comuni e Regione Toscana, come unica strada percorribile ci sia quella dell’assoluto rispetto di quanto contenuto nel Patto Territoriale sottoscritto nel 1997 dalla Regione, Asl 9, Società della Salute, Comunità Montana, Uncem e Comuni della zona, patto che è stato aggiornato recentemente, e che contiene azioni chiare e concrete non solo per il mantenimento, ma anche per il potenziamento dei servizi comprensoriali».
Un aspetto questo su cui, a giudizio di Fedeli, «non sono ammesse distrazioni di sorta, visto che il Patto Territoriale risulta ancora l’unico strumento di riferimento che stabilisce una pianificazione dell’offerta territoriale dei servizi per la salute e in particolare dell’offerta ospedaliera del presidio delle Colline Metallifere.
PIANO da confermare quindi nel numero dei posti letto e delle attività che vengono effettuate sia in ambito ospedaliero sia nei distretti dislocati nei vari Comuni, a partire da quelli di chirurgia, medicina, ortopedia, pneumologia e cardiologia, considerato che l’investimento fatto e in parte ancora in corso non è di quelli da trascurare.
SI TRATTA DI quasi 15 milioni, una cifra notevole malgrado i tagli alle risorse operati dal governo centrale, che a giudizio del Partito Democratico di Massa Marittima, «la Regione Toscana deve tenere nella massima attenzione cancellando eventuali proposte mirate a impoverire le prestazioni sanitarie nell’Alta Maremma ove l’unico presidio ospedaliero esistente è proprio quello del S. Andrea».
RIGUARDO infine alla cancellazione delle Società della Salute, Fedeli esprime ferma contrarietà rilevando l’esistenza di un clima di incomprensione fra Comuni e Regione. «Il modello della Sds, conclude Fedeli, va tutelato perché vincente e meritevole di riflessione da parte dell’organismo regionale».
Il Fedeli sda benissimo che le SdS termineranno nel 2015. il ns. osp si avvia a diventare un poliambulatorio- di fatto lo è già- ed è assolutamente illogico parlare di”rete” con Grosseto, se questo vuol dire che quando a Gr mancano l’ortopedico o l’ ostetrica, si prendono a “prestito” dagli altri osp.,Massa compresa. D’ altra parte ormai all’ osp. di Gr. è difficilissimo anche parcheggiare. preoccupa che il Fedeli dica che c’è un clima ostile fra ASL e Comuni, perchè realisticamente è sulla sopravvivenza di alcuni servizi sociosanitari essenziali che si giocherà il ruolo dell’ interventodel welfare a Massa nei prossimi 10 anni
Non più tardi dello scorso 26 Settembre 2013 il Sindaco Lidia Bai, commentando sulla cronaca locale del quotidiano “La Nazione” la stipula del nuovo patto Territoriale sull’assistenza socio sanitaria delle Colline Metallifere, ha ritenuto opportuno rilevare che l’ospedale Sant’Andrea fosse salvo da tagli nei trasferimenti nazionali e che le sue funzioni sarebbero state rafforzate in base alle esigenze del territorio.
Oggi l’assessore Luciano Fedeli lancia un preoccupato allarme che sembra contraddire le importanti rassicurazioni fatte solo un mese fa dal Sindaco, esprimendo netta contrarietà alla cancellazione delle Società della Salute, meritevoli di tutela perchè rivelatesi “vincenti“.
Può darsi che Fedeli abbia informazioni di cui noi normali cittadini non disponiamo, e sia a conoscenza di possibili ulteriori tagli ai trasferimenti nazionali per l’assistenza socio sanitaria.
Dalle notizie di cui disponiamo, ampiamente riprese dalla stampa, la nuova legge di stabilità prevede un taglio triennale complessivo di 900 milioni di euro per tutte le regioni che, per la Regione Toscana, significa un minore trasferimento triennale di 50 milioni di Euro.
Gli amici consiglieri regionali di opposizione Marco Carraresi (UDC) e Stefano Mugnai (PDL), hanno colto la palla al balzo (cfr. cronaca regionale de La Nazione del 17 Ottobre 2013) invitando la Regione Toscana ad accorpare le USL (da 12 a 3), le Estav (da 3 a 1) ed eliminare le Società della Salute. I risparmi ottenuti sarebbero più che sufficienti per colmare i minori trasferimenti nazionali.
Come ricordava Carraresi, la Regione Emilia Romagna, amministrata dalla stessa maggioranza di sinistra centro della Regione Toscana, ha accorpato le USL, conseguendo un risparmio di 200 milioni di Euro.
Perchè la Toscana non fa altrettanto? Perchè si deve mantenere la burocrazia a scapito dei servizi, soprattuto per le persone anziane e non autosufficienti? Perchè nel nuovo Piano Integrato Socio Sanitario della Regione Toscana, attualmente in fase di discussione e concertazione istituzionale, non si fa alcun cenno a questa possibilità?
Eppure il presidente della Commissione Regionale permanente sulla sanità Marco Remaschi, RENZIANO, aveva preso precisi impegni in merito.
Qual’è l’opinione in proposito del Sindaco Bai e del’assessore, nonche Presidente della Società della salute “Colline Metallifere”, Luciano Fedeli? E quella dei renziani locali?
Fedeli afferma infine che le Società della Salute sono meritevoli di essere preservate perchè si sono rivelate un modello vincente. Se è così, perchè allora non ha fornito a me ed a Cappelloni i risultati della sperimentazione sulla costituzione del Punto Unico di Accesso, delle Unità di Valutazione Multidimensionale e sui Piani di Assistenza Personalizzati da essi predisposti e curati nel corso di questi ultimi tre anni? Eppure si era impegnato a fornirceli. Forse ce li ha voluti celare perchè testimonierebbero un assai probabile fallimento.
Del resto la Sezione Regionale di Controllo per la Toscana della Corte dei Conti, nella propria relazione sulle politiche sanitarie per gli anni 2007 e 2008, aveva espresso chiari e severi dubbi sulla loro funzinalità