Piazza Affari scavalcata dalla Malesia
La peggiore in 10 anni, al 23° posto mondiale
Nel 2003 la Borsa valeva il 38% del Pil, oggi l’incidenza è pari solo al 22,6%. Poco appeal per le aziende: dalla privatizzazione (1998), il saldo tra quotazioni e delisting è sostanzialmente in pari
L’Italia non è più tra gli 8 Grandi,
superata nel Pil anche dalla Russia
Piazza Affari, classifica Borse mondiali, Mediobanca
MILANO – Non poteva essere altrimenti. Con la testa e il potere decisionale trasferiti a Londra, Piazza Affari si candida sempre più a diventare un mercato di nicchia, per cultori e piccole società di periferia. Nella classifica mondiale per capitalizzazione, la Borsa italiana è scivolata in poco più di dieci anni dall’undicesimo posto che ricopriva nel 2003 all’attuale ventitreesimo posto. E a parte Atene, con la Grecia a rischio default, la Borsa di Milano è stata la peggiore al mondo e l’unica con un andamento negativo: Piazza Affari dal dicembre 2002 ha perso il 5,6%, contro una crescita del 129% della Germania. Secondo il rapporto ‘Indici e dati’ di Mediobanca, la capitalizzazione al 30 giugno era di 353 miliardi. Il valore è legato all’andamento dei titoli, ma la voglia di fuggire da Milano di colossi come Fiat o le decisioni di quotarsi all’estero di leader del made in Italy come Prada pesano parecchio sul presente e sul futuro del listino nostrano.