LA NAZIONE
09 ottobre 2013
La gestione dei profughi ha fatto scuola – Il modello per l’accoglienza della Sds
Consensi e apprezzamenti della Regione Toscana per l’opera di gestione e coordinamento svolta dalla Società della Salute Colline Metallifere durante il periodo di permanenza dei profughi africani ai Centri di Accoglienza aperti nei Comuni di Massa Marittima, Montieri, Scarlino e Follonica. Rispondendo ad un’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza, l’assessore al Welfare Salvatore Allocca, dopo aver analizzato attentamente tutta la documentazione, ha messo in evidenza i particolari della gestione economica e amministrativa, sostenendo che «il modello di accoglienza utilizzato, caratterizzato da un coinvolgimento ampio e diffuso di enti locali e soggetti del terzo settore del territorio, rappresenta un valido elemento per la definizione delle nuove prospettive di sviluppo del sistema nazionale di protezione dei richiedenti e titolari di protezione internazionale». Ne consegue perciò come l’esperienza condotta nel contesto delle Colline Metallifere rappresenti un’eccellenza all’interno della Toscana e la conduzione dell’accoglienza dei profughi provenienti dal Nord Africa abbia contribuito alla crescita civile e culturale del territorio interessato e alla valorizzazione del modello di accoglienza diffusa proposto dalla Regione Toscana. Un’esperienza questa che ha generato nel territorio una positiva ricaduta di carattere economico in considerazione della cifra, quasi due milioni, utilizzata nell’ambito della conduzione dei percorsi di accoglienza, che si è riversata sul tessuto economico commerciale. «Grazie alla rete che si è sviluppata sul territorio — ha aggiunto dal canto suo il presidente della Società della Salute Colline Metallifere Luciano Fedeli — abbiamo dato risposte importanti e immediate. Non ci siamo tirati indietro, abbiamo affrontato l’emergenza umanitaria mettendo in questa missione competenze e sentimenti».
Alcune cifre per meglio evidenziare la portata dell’intervento eseguito nei centri di accoglienza dell’Alta Maremma a favore dei profughi africani: 171 i rifugiati accolti, di cui 121 a Massa Marittima, 17 a Montieri, 23 a Scarlino e 10 a Follonica. 121 i soggetti che hanno fatto parte della rete territoriale svolgendo attività di vario genere, 500 le persone che hanno lavorato gratuitamente per la gestione dei campi, 12 i soggetti che hanno operato in settori dei servizi pubblici, 6 le cooperative sociali, 39 i soggetti privati, 16 le associazioni di volontariato, 19 gli enti che hanno messo a disposizione personale e 10 infine gli enti istituzionali.
«GRAZIE alle attività messe in campo — ha concluso Fedeli, sono stati creati anche numerosi posti di lavoro: 5 le persone assunte dalla cooperazione sociale con contratti a tempo determinato, 4 per i servizi di refezione e altri 4 assunti da privati per ricoprire varie mansioni».