E fu così che nel decreto sul femminicidio i furbacchioni di PD e PDL hanno inserito un emendamento che annullerà la riforma delle Province. Anni ed anni a riempirsi la bocca di paroloni sulla riduzione dei costi e sull’abolizione delle province e poi, come sempre, fanno il contrario esatto di quello che hanno detto. Sono tutti quaquaraquà, unicamente chiacchiere e distintivo. Senza ritegno, in un solo colpo, hanno sporcato l’importantissima legge sul femminicidio e hanno rilanciato gli enormi costi che graveranno sulle tasche degli italiani. L’IVA al 22%, l’IMU che pagheremo con una salata service-tax, la TARES che raggiungerà cifre da capogiro, la benzina a costi mostruosi, luce e gas sempre in aumento. E la disoccupazione a livelli drammatici.
L’ennesimo atto criminale di cambiare per non cambiare nulla.
I nostri politici forse non hanno ancora la sensazione chiara che il popolo non ce la fa più a sopportare e che prima o poi qualcuno , giunto all’esasperazione, si presenterà nei pressi del parlamento per esplodere insieme ad un bel po’ di loro.
Caro Fiorenzo
la cancellazione delle Province, le privatizzazioni dei servizi pubblici locali e degli ordini professionali, le dovremo fare non perchè la nostra classe politica nazionale e locale, di qualità davvero infima, ne sente la doverosa esigenza, ma perchè ce lo impone la BCE (vedi lettera inviata al Governo Berlusconi in data 5 Agosto 2011)
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-09-29/testo-lettera-governo-italiano-091227.shtml?uuid=Aad8ZT8D
Magari avessimo una Thatcher, come ricordava in un suo simpaticissimo e recente libro Antonio Capranica, giornalista RAI di simpatie di sinistra.
Abbiamo invece Berlusconi e Bersani. Matteoli e Fioroni. Faenzi e Sani. Antichi e Marras.
C’è davvero da essere ottimisti