Fonte: LA NAZIONE

02 ottobre 2013

 

 

«Quanti cantieri aperti sulla Sarzanese» Gli operatori di Valpiana insorgono

 

CRESCE il malcontento a Massa per i ritardi della Provincia nella conclusione dei lavori di ammodernamento alla «439 Sarzanese-Valdera» nel tratto da Schiantapetto fino a Cura Nuova. Circa dodici chilometri quasi tutti con l’indicazione di cantiere aperto che impone l’osservanza di tassativi limiti di velocità, con problemi di sicurezza non indifferenti, tutti da risolvere proprio per la carenza di quella indispensabile segnaletica che, specie nelle ore notturne, rende problematico il transito sia alle auto che ai mezzi pesanti. In particolare le lamentele si riferiscono al tratto all’altezza dell’incrocio con la strada che conduce alla sede del Coseca, a quello nei pressi del Citenne che si immette nel rettifilo parallelo alla zona industriale di Valpiana, alla nuova rotatoria di Schiantapetto priva di un adeguato riferimento luminoso e alle rotatorie di Cura Nuova e del Ponte della Pecora sempre prive di segnaletica orizzontale. Senza considerare poi il pericolo che esiste nell’immettersi nel tratto da Valmora a Cura Nuova rimasto inalterato per dimensioni della carreggiata in attesa che ripartano anche qui i lavori di ampliamento. Eppure la stessa amministrazione provinciale con un proprio decreto dell’ottobre 2011 pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana, rese noto di aver avviato le procedure di esproprio dei terreni notificate a 17 proprietari, informando che l’inizio dei lavori, di importo leggermente superiore ai due milioni finanziato con le economie di gara dei due precedenti lotti, sarebbe stato imminente per concludersi, data l’esiguità del tratto di strada in questione di poco superiore ai due chilometri, in tempi davvero contenuti. Intanto il malcontento generale si allarga, con gli operatori della zona industriale di Valpiana che nel corso dell’ultima loro assemblea organizzata proprio per esaminare i problemi della zona, sono fortemente critici nei confronti dell’amministrazione provinciale in generale e rimprovrano al presidente del Consiglio Provinciale Sergio Martini, «che pur rappresenta il territorio dell’Alta Maremma, di essere poco impegnato nella risoluzione delle tante problematiche riguardanti la zona nord dell’area grossetana ad iniziare dalla chiusura del Liceo Classico. Non sentiamo mai la sia voce — dicono — e a difesa di quel territorio dal quale ha tutto sommato ricevuto i voti per accedere all’incarico che ricopre».

 

 

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