Fonte: IL TIRRENO

22 settembre 2013

 

Rubrica: Sanità

«La nostra sanità è ok Le magagne sono in Emilia e Veneto» Prato, Rossi inaugura il nuovo ospedale e va all’attacco critiche anche al governo: pensi a stabilizzare i precari

 

Una struttura costata 101 milioni

 

Il nuovo ospedale di Prato, (e questo è anche il suo nome ufficiale) inaugurato ieri, sostituisce il “Misericordia e Dolce”, una struttura datata addirittura 1545. La nuova costruzione sanitaria ha 540 posti letto, tra i quali 20 di osservazione breve intensiva e 40 di dialisi. Al suo interno, inoltre, ci sono 15 sale operatorie, 6 sale travaglio e 4 sale parto. I lavori per la sua costruzione sono iniziati nel maggio 2010 ed è costato 101 milioni.

 

 

PRATO Enrico Rossi ha scelto un palcoscenico simbolico per difendere la sanità toscana: l’inaugurazione del nuovo ospedale di Prato, il secondo dei quattro fortemente voluti dalla Regione e che, uno alla volta, stanno concretizzandosi. E di fronte alla gente e alle autorità si lascia andare: «La sanità toscana è la migliore – dice – come qualità, servizi e ricerca». Stoccatina alle alter regioni, anche del medesimo colore politico: «Andate a vedere in Emilia Romagna e il Veneto cosa succede e vedrete che le magagne verranno fuori». A chi lancia accuse per gli errori commessi (il riferimento evidente è alla vicenda delle sacche di sangue scambiate a Orbetello che hanno provocato la morte di un paziente) consiglia «di passare una notte in corsia con gli infermieri o una giornata in sala operatoria. Ci vuole più rispetto per chi lavora». E poi ha proseguito rivolgendo il suo ringraziamento «alle 50mila persone che lavorano nel nostro sistema e che sono il vero valore aggiunto della sanità toscana». Questo perché, ha aggiunto, «noi scegliamo gente di valore e di qualità, non ci facciamo condizionare da clientele politiche o ppartenenze di partito». Ma Rossi, partendo proprio dal caso pratese di Maria Grazia Maranghi, la donna malata di Alzheimer soffocata dall’anziano marito, parla di una sanità «che deve arrivare al cuore e all’anima dei cittadini». «Proprio oggi si celebra la Giornata nazionale dell’Alzheimer – ha ricordato – ma da due anni in questo Paese non siamo neppure in grado di varare il Piano Alzheimer e migliaia di famiglie sono lasciate sole alle prese con questa malattia. Per impostare le nostre politiche sanitarie dobbiamo guardare agli Usa, a Obama, e alle scelte che fa per sanità e ricerca. Veniamo da un periodo in cui la sanità in Italia ha rischiato di regredire – ha detto il presidente – Tutto è stato concentrato sulla spending review. La preoccupazione di vedere la sanità come un costo, i tagli che ci hanno martoriato. Bisogna imporre una svolta e arrivare all’anima e al cuore dei nostri cittadini, per non farli sentire abbandonati». E a questo proposito il governatore ha aggiunto: «Siamo per la sanità pubblica e di qualità per tutti i cittadini. E qui a Prato, che ha la presenza più alta di immigrati di tutta la Toscana, questo ha un significato speciale. Sul mio Facebook leggo una litania di post razzisti: non mi faranno cambiare idea. Noi curiamo tutti, di qualsiasi colore e provenienza, senza chiedergli nulla». Ma quello pratese è anche il giorno della difesa dei bilanci del comparto sanità, nonostante il “buco” dell’ospedale di Massa: «I bilanci sono a posto e certificati – afferma Rossi – abbiamo gestito con competenza, trasparenza e serietà”. Punto e basta. Rossi ha poi puntualizzato che oltre ai quattro nuovi ospedali, la sanità toscana ha rinnovato anche le altre strutture. E se vanno comunque corretti gli sprechi, che ancora ci sono, non è vero che se si fa di più «è sempre meglio per il cittadino: è indispensabile l’appropriatezza delle cure». Un passaggio polemico infine lo dedica al governo attuale: «Mettessero a posto i precari, uno scandalo cui bisogna rimediare, e firmassero i contratto della sanità scaduto da quattro anni», ma anche a quelli passati: «I ticket non li ha voluti la Regione Toscana sono stati messi dall’ex ministro Tremonti».

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