Baronti (Sel) propone un’assemblea regionale
contro il Piano dei rifiuti di Rossi
Venerdì, 20 Settembre 2013 19:33
Fonte www.luccaindiretta.it
Dopo il no di Del Ghingaro al piano regionale dei rifiuti anche Eugenio Baronti interviene sull’argomento e appoggia nettamente la posizione del suo sindaco il primo cittadino di Capannori Giorgio Del Ghingaro.
Non solo Baronti propone anche una strada alternativa a quella della Regione e dice “Non possiamo accettare questo Piano così com’è, vogliamo ridiscuterlo e modificarlo, propongo per il mese di ottobre una grande assemblea regionale pubblica, per dare fiato e forza alle nostre osservazioni critiche propositive. Una grande assemblea aperta a tutti gli amministratori e cittadini da tenersi proprio a Capannori perché, a Capannori, il Presidente Rossi è venuto ad annunciare una svolta che non c’è stata e, da Capannori, è partita nel 2005, la prima esperienza di una nuova gestione dei rifiuti sfidando con coraggio un conservatorismo radicato nella politica toscana, interessi economici potenti, tanti luoghi comuni, pigrizie culturali e diffidenze diffuse. Nonostante tutto ce la facemmo ad imporre la svolta” Insomma Baronti sembra essere pronto metaforicamente a montare nuovamente sulle barricate per appoggiare la posizione critica di Del Ghingaro nei confronti della Regione. “La montagna ha partorito il topolino, – continua l’ex assessore regionale – che delusione il Piano regionale sui rifiuti, senza coraggio e senza lungimiranza, tutto ancora prigioniero di una vecchia e superata politica di gestione che resiste nonostante i grandi mutamenti intervenuti negli ultimi anni. Bene ha fatto il sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro a prendere le distanze anche perché proprio a Capannori il presidente Enrico Rossi e l’assessore all’ambiente Annarita Bramerini, erano venuti per annunciare una svolta nella politica regionale annunciando un Piano dei rifiuti innovativo”. Insomma Baronti ancora una volta paladino delle posizioni del sindaco Del Ghingaro, con il quale ormai da tempo sembra avere stretto solidi legami politici e ideologici. “Il presidente Rossi – continua l’ex assessore regionale – si era lasciato andare anche a qualche entusiasmo di troppo proclamando che il modello Capannori avrebbe ispirato il nuovo Piano regionale. Io, uscì un po’ scettico da quella conferenza capannorese, (quella che arrivò proprio nei giorni in cui si era dimesso Alessio Ciacci, personaggio ambiente del 2013, ndr) e chiesi subito il giorno dopo, con un intervento pubblico, che alle belle parole seguissero fatti concreti e invece nel Piano presentato non c’è traccia di un’inversione di rotta che noi di Sel riteniamo necessaria e indispensabile”. Per Baronti infatti le criticità del pian regionale dei rifiuti sono molte: “Come si fa a proporre un piano con tre diversi scenari di dinamica di crescita dove il migliore ancora prevede al 2020 una produzione procapite annua di rifiuti di circa 600 chili e addirittura il peggiore di 667chili. In una conferenza stampa, di poche settimane fa, la Bramerini giustamente divulgò e valorizzò gli straordinari risultati ottenuti da Publiambiente in diversi comuni nella provincia di Firenze e Pistoia, dove si viaggia con percentuali di raccolta differenziata che superano il 90%, portò ad esempio positivo gli ottimi risultati del circondario empolese – Valdelsa, dove grazie al sistema di raccolta porta a porta sono riusciti a conferire in discarica nel 2012 solo 75 chilogrammi ad abitante per ogni anno – spiega Baronti -. Loro stessi hanno validato e valorizzato i dati che confermano quanto noi capannoresi sosteniamo da anni e cioè, la messa a sistema della raccolta domiciliare integrale porta con se una consistente diminuzione di rifiuti che secondo l’esperienza di Publiambiente,ma anche la nostra esperienza, è superiore al 30% con una riduzione dell’81% dei rifiuti indifferenziati”.
“Non solo, – continua Baronti – questo Piano esce quando nell’Ato Toscana Centro è stato approvato un Pir che grida vendetta che addirittura prevede la quintuplicazione delle quantità di rifiuti da inviare agli inceneritori da 60mila tonnellate a 270mila tonnellate e che il Piano di Ambito ha leggermente ridimensionato di appena 50mila tonnellate” insomma numero che secondo Baronti conferma una volontà di non voler ridurre la produzione procapite dei rifiuti che comporta ancora smaltimenti pesanti per l’ambiente e energicamente dispendiosi come quello della termovalorizzazione. “Questi Piani sono semplicemente impresentabili. Non ci siamo”dice infatti in modo perentorio uno degli ideatori del sistema Capannori rifiuti zero. “Si continua ancora a buttare centinaia di milioni per costruire inceneritori quando una moderna politica di gestione dovrebbe dare priorità ad investimenti per mettere a regime il nuovo sistema di raccolta domiciliare per superare definitivamente il conferimento in forma anonima nei grandi cassonetti stradali. Non c’è traccia nel Piano di una nuova volontà politica per creare un moderno sistema impiantistico necessario per valorizzare al massimo le materie prime seconde della raccolta differenziata per potenziare la filiera industriale del riciclaggio per la chiusura del ciclo, per far tornare a nuova vita quanta più materia possibile, per ridurre l’impatto ambientale creare nuova imprenditorialità e nuovi posti di lavoro in tempi di grave crisi economica e sociale”.
G.M.