Fonte: IL TIRRENO

20 settembre 2013

 

Rubrica: Altro

Appalto parchimetri, dodici indagati Sotto inchiesta funzionari comunali di Sorano, Manciano e (con il sindaco) Scarlino nonché la ditta aggiudicataria

 

Bizzarri: «Non ho nulla da dire, preparo la difesa»

 

«Non ho nulla da dire. Mi limito a ricordare che quell’affidamento poi non fu fatto, perché la Prefettura non ci aveva rilasciato alcune certificazioni. E la procedura si fermò». Così il sindaco Maurizio Bizzarri a proposito del fine indagini (racapitatogli a fine agosto) per l’inchiesta parchimetri che vede indagati anche funzionari del suo Comune. Il sindaco sta preparando la sua difesa attraverso memorie che saranno recapitate alla Procura, come prevede la procedura legata all’articolo 415 bis. (p.s.)

 

 

di Pierluigi Sposato GROSSETO Gli indagati sono 12. Sei sono di società fornitrici di servizi, altrettanti fanno capo a tre amministrazioni comunali maremmane. E tra questi ultimi c’è anche il sindaco di Scarlino. La vicenda parchimetri, salita alla ribalta tre anni fa anche con arresti, arriva anche in Maremma. Da Perugia a via Monterosa, con l’incartamento che riguarda le presunte irregolarità nell’affidamento degli appalti: turbativa d’asta l’ipotesi formulata dai sostituti procuratori Stefano Pizza e Salvatore Ferraro, che in questi giorni hanno inviato il fine indagini, al termine degli accertamenti svolti dalla polizia di stato. Vi sarebbe stato insomma un accordo illecito, la procedura non sarebbe stata regolare e l’assegnazione sarebbe stata predeterminata. Comuni e società Le amministrazioni comunali coinvolte sono quelle di Scarlino, Sorano e Manciano. Le società che avrebbero concorso nella turbativa sono la Sis srl, la Gestopark srl e la Parkeon spa. Sorano Sarebbe partito tutto da qui, nel 2009, almeno per quanto riguarda la Maremma. Qui sono coinvolti 7 indagati, con ipotesi di collusione e mezzi fraudolenti. Per il Comune di Sorano, Alberto Pellegrini, responsabile del servizio di polizia municipale come del provvedimento. Per la Sis, l’amministratore delegato Adello Baldoni, e i dirigenti Giuseppe e Diego Bartocci, padre e figlio, tutti di Perugia. Per la Gestopark, Massimo Garrone legale rappresentante e Valeria Garrore dipendente, entrambi di Savona. Per la Parkeon, il legale rappresentante Vezio Maggioni di Milano. Secondo l’ipotesi, la Sis avrebbe concordato con Pellegrini la procedure e le ditte da invitare: tra queste anche alcune che non si occupavano di quei servizi (Garage San Marco, Mo.Ver. – estranee all’inchiesta) oppure collegate alla Sis come la Parkeon che forniva alla prima parchimetri e certificati per partecipare alle gare. Sarebbe stata concordata anche la percentuale sugli incassi per il Comune (50%). Alle ditte invitate sarebbero stati concessi soltanto 10 giorni (dal 16 febbraio al 25 febbraio – «insufficienti» secondo la Procura) per valutare l’invito e proporre l’offerta. Le ditte si sarebbero messe d’accordo: la Gestopark avrebbe dovuto presentare un’offerta con percentuale del 50,5%, la Sis del 51%. La lettera del 6 marzo con cui Maggioni aveva dichiarato il proprio disinteresse alla gara sarebbe frutto di un accordo tra Sis e Parkeon, tramite un’impiegata non identificata. La gara a cottimo fiduciario sarebbe stata così turbata. Scarlino Qui è indagato anche il sindaco Maurizio Bizzarri, unitamente a Folco Amerini in qualità di comandante della polizia municipale e responsabile del procedimento, a Roberto Micci, responsabile area lavori pubblici, a Maria Rita Salemme, segretario comunale e direttore generale. Gli ultimi tre componenti della commissione (Salemme ne era la presidente) che aveva aggiudicato per sei anni il servizio di parcheggi a pagamento lungo la costa alla Sis, con la delibera di giunta del’8 marzo 2010. Secondo l’ipotesi investigativa, Amerini sarebbe stato «d’accordo con il sindaco» nel ricevere dalla Sis indicazioni delle ditte da invitare. Anche in questo caso, ciò che ha insospettito la polizia giudiziaria è il fatto che tra queste vi fossero ditte che non si occupavano di parcheggi, come la Garage San Marco srl, o non in grado di concorrere, come la Nord Elettronica snc (entrambe non coinvolte nell’inchiesta); o ancora collegate alla Sis, come la Parkeon ; o addirittura «colluse» con la Sis come la Gestopark, nel Comune di Sorano. Gli accordi ritenuti illeciti avrebbero riguardato il contenuto del bando di gara, la percentuale spettante al Comune negli incassi (50%), e con variazioni tali da predeterminare l’esito a favore della Sis. Micci e Amerini avrebbero spedito gli inviti il 16 febbraio 2010 mentre la delibera è posteriore (8 marzo, appunto). Un invio tardivo, secondo la Procura, visto che sarebbero stati concessi solo 9 giorni (scadenza il 25 febbraio) per formulare l’offerta contenente una documentazione complessa da produrre, anche perché presupponeva sopralluoghi. Inoltre, sempre secondo l’ipotesi di indagine, nell’invito e nella delibera mancava l’importo; non c’era capitolato; non si ravvisano ragioni di urgenza; e Amerini sarebbe stato incompatibile con le funzioni di commissario di gara. Una sola l’offerta pervenuta. Non solo: Amerini, Micci e Salemme avrebbero commesso un falso nel verbale di gara, quando avevano attestato che era stato redatto il 22 marzo anziché – come sostengono i pm – il 23 febbraio. In questo filone sono indagati Adello Baldoni, Giuseppe Bartocci e il figlio Diego, tutti della Sis. Manciano Identica l’ipotesi («gravi e palesi anomalia nella procedura di gara»), anche se con articolazioni differenti. Oltre a Baldoni e i due Bartocci è indagato Piero Rossi in qualità di responsabile del servizio di polizia municipale. Qui tra le ditte invitate vi era la Rama spa (estranea all’indagine) che non si occupava di parcheggi. Anche in questo caso Sis sarebbe stata d’accordo con il Comune (Rossi – ritenuto dai pm incompatibile con la commissione) e avrebbe inviato le lettere incomplete e con tempi ristrettissimi di risposta, in considerazione della complessità della documentazione da produrre (invito 5 febbraio, termine 1 marzo). L’aggiudicazione è del 2 marzo 2010, Rossi aveva firmato la determina l’11 marzo. Estranei gli altri due componenti della commissione di gara.

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