tratto da   www.beppegrillo.it

 

 

 

Non me la sento più di essere moderato, di rimanere entro “certi limiti”.

Quali limiti?

I limiti sono stati superati.

Il Parlamento è formato da una schiera di servi.

La Corte Costituzionale è un gerontocomio che prende decisioni, come sulla legge elettorale, dopo anni di pacate riflessioni.

Il presidente della Repubblica rieletto per la seconda volta è di fatto anticostituzionale. 

La giustizia è bloccata da nove milioni di processi in corso che saranno smaltiti alla morte degli imputati.

Un truffatore fiscale condannato in via definitiva invece di essere cacciato dal Senato è trattato come uno statista.

Non voglio essere moderato mentre l’Italia è stuprata.

Essere moderato equivale oggi a girarsi dall’altra parte.

Sono stanco di dover spiegare a dei rimbambiti dalla televisione per l’ennesima volta cose ovvie anche per un bambino.

Cosa vuoi spiegare a chi non vuol sentire?

La violenza non paga, è vero, ma è il Sistema a usare violenza contro i cittadini.

Lo fa ormai alla luce del sole. Mentire, rubare, corrompere sono diventati atti politici.

Appartengono alla sfera della negoziazione, dei patti sottobanco, dello status quo, della realpolitik.

Bottino Craxi non è un più un latitante, ma un perseguitato e il suo ex scudiero Amato, uno sgorbio istituzionale, una risorsa della Nazione.

Qual è il limite oltre il quale non ci sono più limiti?

Gli indifferenti fanno più schifo dei delinquenti.

Stanno a guardare, come se la cosa pubblica non gli appartenesse e poi votano per mantenere i loro piccoli e grandi privilegi.

Guardare i telegiornali di regime ti fa ribollire il sangue, ma devi rimanere calmo, moderato, sulla poltrona con tua moglie che ti chiede di non gridare.

“Non ti sentono! E’ inutile!”.

Tu devi sfogarti in qualche modo o buttare la televisione dalla finestra, ma devi moderarti come quando qualcuno ti dice che “bisogna” fare qualcosa mentre lui, questo parassita, non muove un dito, né lo ha mai mosso in vita sua, vero guardone della democrazia.

Essere moderati, parlare forbito, non alzare i toni, non dire nulla di sconveniente mentre ti svaligiano la casa, ti tolgono la sovranità nazionale, ti rubano il futuro.

Questo vogliono.

Moderazione, silenzio, educazione.

Prendete esempio dalla compostezza di un Napolitano, dalla serietà di Capitan Findus Letta, dalla controllata sicumera di D’Alema, dai leader dei moderati Monti e Casini.

Non siate sgarbati, non dite parolacce, non turbate l’ordine costituito.

Questi sventolano un drappo rosso verso i cittadini.

Moderati si muore.

Noi supereremo i limiti ma usciremo dalla gabbia.

Saremo maleducati, civilmente maleducati.

E, con la massima cortesia, li manderemo a quel paese.

 

 

 

4 Commenti a “Moderati si muore”

  • Roberto Ovi says:

    Il grande Presidente Luigi Einaudi disse una volta che ci sono momenti nei quali i moderati devono obbligatoriamente essere rivoluzionari.
    Ci sono momenti, ricordava con la sua immensa autorevolezza, nei quali occorre recidere con decisione vincoli di natura economica, sociale ed istituzionale, soprattutto quando questi ingabbiano il vivere civile ed impediscono l’affermazione della laboriosità e del talento delle persone, in particolare quelle con minori possibilità economiche.
    Parole che valgono ancora oggi, in un’Italia ingabbiata in mille caste, politiche, sociali ed economiche, tutte informate da incapacità, incompetenza ed opportunismo.
    A me piace molto la gente che questi problemi tenta di risolverli con decisione e coraggio, a volte anche al prezzo, come diceva Montanelli, di rimanere soli e ricevere disprezzo ed incomprensione.
    Non mi piacciono invece quei cosiddetti leader che, pur sapendo, ritardano, temporeggiano, auspicano convergenze parallele, oppure, per le più varie esigenze, tengono i piedi in due od addirittura tre staffe. Oppure si limitano solamente a deridere, quando non addirittura ad offendere.
    Spero che Grillo ed il suo movimento, destinati a raccogliere una impressionante quantità di consensi alle prossime elezioni generali, facciano parte del primo gruppo invece che del secondo, già piuttosto abbondante e maggioritario.

  • strict look says:

    A cosa è dovuto quel lasciarsi andare che ogni tanto ci coglie, quella spossatezza, quel cedere volontariamente e voluttuosamente alla propria rassegnazione, se non a un pressante bisogno di riposo da una continua e faticosa tensione verso una felicità così difficile da raggiungere, ma che, nonostante tutto, si vuole raggiungere?
    Vannuccio Barbaro, Scartafacci (postumo, 2012)

  • strict look says:

    Sostanzialmente voglio dire che con tutti problemi che si possono creare adottando un fondamentalismo politico alla Grillo, almeno assistiamo ad una reazione, abbiamo una via da seguire per arrivare ad una meta ben chiara.I vecchi partiti politici, invece, castrano la gente, non offrono alternative se non una pallida e malaticcia rassegnazione

  • Roberto Ovi says:

    Sono d’accordo solo in parte.
    I venti punti del programma di Grillo sono in gran parte condivisibili (nonchè molto indigesti a PDL e PDMENOELLE). Credo tuttavia che il Movimento 5 Stelle dovrebbe spendere questi punti, senza sconti, per cercare un’allenza.
    In buona sostanza, con pragmatismom dovrebbe dire a PDL o, preferibilmente, PD, con cui ha maggiore affinità politico culturali: questi sono i nostri 20 punti. Se vi vanno bene, saranno l’esclusiva base programmatica del nuovo Governo nel quale, ovviamente, in quanto partito di maggioranza relativa, dovremo avere i posti di maggiore responsabilità.
    Se ci stanno bene, altrimenti, come dice Grillo vaff….
    Secondo me, con l’attuale atteggiemento, il Movimento 5 Stelle rischia la marginalità. Ma il PDL ed il PDMENOELLE, con le loro incapacità, fanno di tutto per renderlo appetibile ad un elettorato sempre più vasto

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