LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
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2013-09-13
ISTRUZIONE-SCUOLA-FORMAZIONE
Rinuncia a un terzo dello stipendio
UNA STORIA dal sapore insolito. Dolce. Come quella bambina di sei anni che non è stata abbandonata dalla sua maestra di sostegno, nonostante le scelte infauste delle istituzioni. Giulia (nome di fantasia) ha sei anni ed è disabile. Per progredire nella sua vita ha bisogno di tanto affetto e molte attenzioni. Quelle che incondizionatamente ha ricevuto dai familiari e anche dalla sua maestra. Una insegnate di quarant’anni che nonostane l’incarico annuale arrivato come spesso accade quando non ci speri più, ha deciso di portare a termine il suo impegno con Giulia e ci ha rinunciato. UN INCARICO che le avrebbe permesso di guadagnare 1.300 euro circa. Non per poter fare una vita da nababbi, ma sicuramente molto di più di quello che riesce a intascare con l’impegno nella scuola materna di via Lago Maggiore, dove peraltro proprio quest’anno da Iside, l’istituzione dell’amministrazione comunale che gestisce i servizi pubblici, è arrivato il taglio di 3 delle 24 ore settimanali (il che significa 800 euro di stipendio) che invece a Giulia, e con lei a tutti gli altri bambini portatori di handicap, avrebbero diritto. Chissà chi avrà il coraggio di spiegare loro che si risparmia anche su chi è già in credito dalla vita a partire dalla nascita. «NON CI arrenderemo — spiega la nonna della piccola — per mia nipote lotterò fino alla fine. Per farle riavere ciò che le spetta. Non lascerò che si faccia finta di niente». Guardandola negli occhi mentre racconta la storia della sua piccina si capisce che andrà a finire proprio così. E la sua battaglia non sarà soltanto per Giulia, ma anche per tutti quei bambini che hanno diritto ad avere tutte le risorse possibili per aiutarli nel cammino — già difficile per loro — della vita. Per tutti quei piccini, infine, che non dovessero avere , e probabilmente sono molti, la fortuna di incontrare sulla loro strada l’insegnate di Giulia. Lei che ha rinunciato a cinquecento euro al mese per seguirla. Un esempio anche per gli amministratori pubblici «che con Iside hanno deciso di risparmiare anche sui bambini disabili».