CORRIERE DI MAREMMA

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto

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2013-09-11

 

PANORAMA POLITICO

Imprenditori in rivolta “Vergognoso far aprire le scuole a inizio settembre”

 

GROSSETO L’estate sta finendo – come cantavano I Righeira – oppure è già finita? Con la scuola che riapre addirittura, nella prima decade di settembre, la stagione si contrae sempre di più e manda su tutte le furie gli operatori turistici. “Settembre? Siamo partiti bene, ma se con una temperatura sopra i 35 gradi si fanno riaprire le scuole tra il 9 e l’ 11 settembre significa non credere minimamente nel turismo come comparto trainante l’economia nazionale”, si lamenta Emanuela Fontana Antonelli, presidente provinciale di Federalberghi. Se non ci fossero i turisti stranieri (sopratutto dell’Europa continentale) alberghi, stabilimenti balneari, strutture ricettive, ristoranti, pizzerie anche in Maremma potrebbero chiudere già, a fine agosto. “Il mercato interno è finito – conferma. Fontana Antonelli – e viviamo settembre, un mese che ha tutte le caratteristiche per essere un periodo adattissimo alle vacanze, ‘appesi’ alle prenotazioni last minute e per periodi molto brevi. Peccato, perchè settembre avrebbe potuto compensare tran quillamente quel che abbiamo perso a giugno”. Deluso, arrabbiato, ma non rassegnato Walter Maretti, presidente del Sib Ascom, il sindacato dei balneari: “E’ vergognoso – commenta – Le nostre strutture che assumono lavoratori stagionali fanno contratti dal 15 giugno alla metà di settembre se non oltre, ma se si fa iniziare la scuola il 9 o l’ 11 di settembre come pensiamo che chi ha desiderio di trascorrere qualche giorno al mare prenoti? La verità – dice – è che il comparto del turismo e i suoi operatori sono senza tutele e politicamente non interessiamo a nessuno…”. Anche Maretti sottolinea come il turismo potrebbe essere davvero la leva per risollevare la china “ma se chi ci governa non lo comprende noi non possiamo davvero far nulla… In Italia abbiamo inventato il turismo balneare e con i nostri nove chilometri di costa e le 30mila imprese della ricettività balneare continuiamo ad essere i primi nel mondo per questo tipo di economia, evidentemente però non basta a convincere la politica che investire sul turismo significa credere nelle potenzialità ancora, non del tutto espresse da questo Paese”. Il rischio che i gestori degli stabilimenti vedono è che, una volta che anche in Italia la direttiva Bolkestein avrà defrritivamente imposto la, sua linea, “il turismo balneare cambierà davvero pelle e allora tutti piangeranno sul latte versato…”. E’ un’opera di resistenza quella che le imprese del turismo portano avanti: “Non abbiamo mai chiesto contributi pubblici, paghiamo le tasse, diamo lavoro ma nonostante questo continuiamo ad essere puniti. E’ chiaro che se si fa ripartire l’anno scolastico quando ancora il clima consentirebbe di stare al mare si costringono migliaia di famiglie a non programmare neppure una vacanza a a settembre. E allora dobbiamo solo dire grazie ai turisti stranieri, che arrivano ma ci trovano già allo sbaraglio… E’ davvero mortificante”.

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