IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
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2013-09-11
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Dodici colonie feline nella città del Balestro. Il plauso dell’amministrazione per le gattare che si occupano dei mici randagi e abbandonati
MASSA MARITTIMA Importante il lavoro dei volontari che si occupano dei randagi, l’assessore li ringrazia a nome di tutta la città. Sono dodici a Massa Marittima le persone che ogni giorno danno il cibo e curano i gatti senza padrone sparsi per tutto il territorio comunale: dodici gattare appunto come vengono chiamate, riconosciute dal Comune massetano che oggi vuole ringraziarle pubblicamente per l’importante servizio pubblico che forniscono gratuitamente all’interno della comunità. Le volontarie si occupano delle colonie feline della città del Balestro, queste aree sono previste e tutelate dalla legge che non solo ne ammette l’esistenza ma ne tutela la salute e l’inamovibilità. Nel territorio massetano le colonie sono a Niccioleta, al podere Noceto, in Ghirlanda, a Fenice Capanne, a Valpiana, a Prata e più di una nel capoluogo. «Queste persone – spiega l’assessore all’ambiente di Massa Marittima, Giacomo Michelini – si occupano con grande impegno e dedizione della cura dei felini. Capita molto spesso di ritrovare gli animali abbandonati in situazioni molto pericolose: vicino ai cassonetti, nei parcheggi, all’interno di cartoni o lasciati negli angoli delle strade. Le gattare intervengono per curarli amorevolmente. Provvedono anche alla loro sterilizzazione grazie all’impegno del servizio veterinario della Asl. Un contributo in questo senso viene offerto anche dai veterinari privati che operano nel territorio comunale. Tutti, infatti, sono concordi sul ruolo strategico del contenimento del fenomeno del randagismo attraverso le sterilizzazioni». L’amministratore spiega poi che purtroppo ancora oggi esistono persone che abbandonano i loro animali: nelle campagne di Massa Marittima come racconta lo stesso Michelini ci sono persone proprietarie di seconde case per le vacanze in posti anche lontani dall’abitato che lasciano lì il proprio animale, pensando che possa sopravvivere senza cura. «Stanno crescendo quindi, oltre alle colonie cittadine – continua l’assessore – quelle dei piccoli centri abitati e delle nostre campagne. Non può essere in discussione la loro presenza, è la legge che lo stabilisce. La differenza la fa il modo in cui queste colonie vengono mantenute così da scongiurare qualsiasi rischio per la salute pubblica. E’ giusto tranquillizzare tutti in questo senso. I gatti delle colonie sono registrati, le nascite vengono controllate attraverso il ricorso sistematico alla sterilizzazione, viene garantita una corretta alimentazione e viene tutelata la loro salute». (p.v.)