LA REPUBBLICA
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
2013-09-10
PANORAMA POLITICO
Segreteria Pd, congelato Mairaghi Ipotesi slittamento del congresso. I renziani fanno muro: non si illudano
«IL MANDATO di Manciulli, a cui Ferrucci è subentrato, non può certo durare sei anni, anziché quattro: l’articolo 15 comma 5 dello statuto è per fortuna chiaro, tutti a casa il 25 ottobre prossimo», insiste il consigliere regionale Danti. Che per conto di Matteo Renzi ribadisce la linea della contestualità: un’unica giornata di primarie per scegliere il segretario nazionale e anche per eleggere i segretari regionali. L’esatto opposto di quello che teorizza Ferrucci. Che i renziani interpretano come un ‘deja-vù’: «Il tema è sempre lo stesso, come fermare Renzi». Nel vertice dalemiano-bersaniano di via Forlanini, andato avanti per tutta la mattinata, è però proprio l’ipotesi del rinvio che spinge tutti a non parlare di nomi e di candidati. Almeno fino alle decisioni che salteranno fuori dall’assemblea nazionale del prossimo fine settimana. Anche se, a questo punto, sembra difficile archiviare il nome del sindaco Mairaghi. Con il governatore Rossi che punta su di lui, il gruppo post-manciulliano oggi in sella al partito regionale non sembra avere molte ‘chance’ di lanciare una propria candidatura in quella che si annuncia come una partita decisiva. Perché la scelta dell’anti-Parrini sarà comunque uno spartiacque. Oltre a Rossi, che si è affacciato prima di correre a incontrare Letta a Roma, in via Forlanini c’era mezza giunta regionale: Annarita Bramerini, Gianfranco Simoncini, Vincenzo Ceccarelli e Vittorio Bugli. Tutti quanti schierati per Cuperlo e pronti, come è stato detto al vertice, a dar vita ai comitati elettorali in tutti i capoluoghi toscani subito dopo l’assemblea nazionale. «Capisco la scelta di Cuperlo, mi domando però cosa può accadere se alla fine Renzi si prendesse anche la Toscana — confessa un esponente della ex maggioranza bersaniana — non vorrei che dopo aver conquistato il partito tentasse di scalare anche la Regione». Ovvero, la poltrona di Rossi. Che nel 2015 si candiderà per il suo secondo mandato da presidente: un candidato renziano lo sfiderà alle primarie? Per la verità il 2015, prossimo appuntamento elettorale regionale, è ancora lontano. Ma tutti avvertono che nella gara per la segreteria del Pd c’è in gioco un intero gruppo dirigente. Non è un caso se al vertice c’erano anche l’ex segretario Andrea Manciulli, l’ex assessore regionale Riccardo Conti, il capogruppo regionale Marco Ruggeri, la consigliera Daniela Lastri e il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci. Ma non solo loro. Al vertice, oltre ai segretari di molte federazioni, da Firenze a Piombino e a Livorno, al vertice di componente partecipano anche molti parlamentari: non solo Paolo Fontanelli, Silvia Velo, Luca Sani, Claudio Martini e Manciulli. Anche i fiorentini Filippo Fossati ed Elisa Simoni, che nelle settimane scorse si erano caratterizzati come ‘pontieri’ verso i renziani. E anche il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, che pure qualche giorno fa non aveva escluso di poter votare Renzi come segretario nazionale. Anche loro hanno avallato la scelta di sostenere Cuperlo e di organizzare comitati in ogni centro toscano