IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
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2013-09-10
AMBIENTE
«Rifiuti, la differenziata è la risposta» I comitati, con una proposta di legge di iniziativa popolare, chiedono di abbandonare discariche e incenerimento
di Guido Fiorini GROSSETO Basta rifiuti in discarica, basta rifiuti inceneriti: i comitati per la legge d’iniziativa popolare “rifiuti zero” e per il no all’inceneritore di Scarlino tornano all’attacco. E lo fanno nella zona della Toscana che è tristemente maglia nera per la percentuale di raccolta differenziata. Mentre nella “Toscana del nord” si viaggia mediamente sopra al 50-55%, con punte del 90% in alcuni comuni dell’Empolese (il 94% a Montespertoli, con forti risparmi in bolletta per i cittadini), la Maremma viaggia a medie da Italia del Sud, attorno a un misero 30%, con paesi che scendono anche al di sotto e con città, come Grosseto, nelle quali regna un vero e proprio caos organizzato, con quartieri che la fanno, altri che non la fanno, il centro che la fa a metà e zone che fanno solo l’umido. Così che alla fine l’indifferenziato finisce tutto alle Strillaie, nuovo impianto aperto da poco, che lo trasforma in Cdr: del resto c’è una convenzione fra l’Ato della Toscana del Sud e la società di gestione che impegna i Comuni a conferire lì la spazzatura. I comitati mettono in discussione questo sistema e, con la legge di iniziativa popolare, chiedono che i contributi statali siano spostati dall’incenerimento alla differenziata. E lo fanno forti anche di un mutato atteggiamento verso la questione da parte di alcuni amministratori maremmani. È di pochi giorni fa, infatti, la nota dei sindaci della zona sud della Provincia (Sorano, Pitigliano, Manciano, Magliano, Orbetello, Capalbio, Argentario e Giglio) che per la prima volta riconoscono che la raccolta differenziata costa meno: «È ormai noto – scrivono – che il conferimento dell’organico e delle altre frazioni differenziate costa meno dell’indifferenziato, tanto più che nel territorio provinciale è funzionante un impianto in grado di recepire tutto l’organico». E ancora, portando l’esempio dei Comuni dell’Empolese, aggiungono: «Il compimento di questo percorso ha portato ai cittadini risparmi in bolletta e il personale impiegato nella raccolta rifiuti degli stessi Comuni è aumentato, con copertura dei relativi stipendi garantita dal mancato conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati». Ecco che Roberto Barocci e Ubaldo Giardelli, dei comitati, portano avanti la loro proposta di legge di iniziativa popolare: «Già due anni fa portammo oltre duemila firme al sindaco di Grosseto e altrettante a quello di Follonica per chiedere un aumento della raccolta differenziata. Ma, di fatto, nessun passo avanti è stato fatto. Adesso ci riproviamo con questa legge di iniziativa popolare, di cui parliamo (oggi alle 10, sala Tirreno, via Bicocchi, ndr) in un convegno a Follonica. Vogliamo chiarire una volta per tutte che la differenziata porta incremento dell’occupazione, riduzione delle tariffe a carico dei cittadini, nessun inquinamento dell’aria e risparmio di energia e materie prime». Roberto Barocci chiarisce che il solo Comune di Grosseto spende circa 18 milioni all’anno per la gestione dei rifiuti, si arriva a 45 milioni in tutta la Maremma: «Sono soldi che, con l’impianstica di proprietà di Unieco e del Monte dei Paschi, finiscono fuori dalla Maremma. Con la differenziata queste risorse resterebbero in zona». E, aggiunge Giardelli: «Eliminando gli inceneritori ci si guadagna anche in salute. Nella piana di Scarlino i dati dicono che c’è un aumento di tumori». Il mito da sfatare è che la differenziata costi di più. Non è così, spiegano Barocci e Giardelli. Piuttosto ci sono risparmi per la collettività e per i cittadini. «Chi dice che costa di più commette 5 errori. 1) non porta in detrazione il costo del conferimento in discarica; 2) non porta in detrazione il costo dello svuotamento dei cassonetti; 3) non considera che vengono messi sul mercato carta, plastica e vetro di migliore qualità; 4) non porta in detrazione il fatto che non si pagano più le penali regionali; 5) non considera che i bidoncini si pagano solo all’inizio e che quindi nel costo va messa solo la quota parte annuale. Ricalcolando i costi tenendo conto di questi cinque punti la differenziata è conveniente. È chiaro che in bolletta ai cittadini va fatta pagare la tariffa puntuale, cioè la parte che non viene differenziata. In molti Comuni dell’Empolese e della Provincia di Pistoia già si fa. E funziona benissimo in Veneto: a me, da uomo di sinistra, mi tocca invidiare i sindaci leghisti». E dell’impianto delle Strillaie che ne facciamo? «Un impianto così può essere riconvertito, anche con maggiori guadagni. Certo, servono imprenditori veri». @guifiorini