IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
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2013-09-10
TURISMO
«La Maremma non tira più come prima» I commenti di cittadini e operatori sul turismo: chi viene qui chiede di più, sul piano dei servizi e delle iniziative
di Gabriele Baldanzi GROSSETO Il turismo in Maremma e la mancanza di autocritica. Più che una “zanzara” un sasso lanciato in piccionaia. Il nostro editoriale nell’edizione domenicale del Tirreno, ieri è rimbalzato sul web (Facebook) innescando decine di commenti. In attesa che il dibattito assuma connotati politico-istituzionali, in attesa dei dati ufficiali sulle presenze in provincia di Grosseto nell’estate 2013, ecco la voce di cittadini, operatori e… oppositori. Francesco Tenucci, consigliere comunale a Scansano, allarga il discorso dal capoluogo a tutta la Maremma. «Viviamo una chiusura dovuta alla paura di scoprirsi inferiori nel confronto con il resto del mondo. Eppure, anche se così fosse, la consapevolezza è il primo, indispensabile passo per crescere». Per Gabriella Comellini, in un ragionamento complessivo sul turismo in Maremma non bisogna dimenticare che ci sono «angoli privilegiati, i quali non devono essere disturbati dal turismo di massa». «I turisti – ricorda Plinio Cillerai – chiedono maggiore pulizia, attenzioni nel servire, una migliore cura del l’abbigliamento di chi offre servizi, un maggiore rispetto di quel denaro che poi chiediamo con il conto. E ancora cestini vuoti, banconi puliti e facce sorridenti. Questo è il minimo». «Una mia amica straniera che si occupa da sempre di turismo, di accoglienza – racconta Laura Andreucci, operatore del settore – mi ha detto che la Maremma non tira più come un tempo. Altrove si trovano prezzi più bassi, personale più preparato, si mangia benissimo. E mi costa ammetterlo visto che ho un agriturismo a Grosseto. Qui effettivamente siamo piuttosto scadenti su tutti i fronti. Grosseto città, d’inverno è morta, ossia zero attività e pochissimi locali aperti. D’estate si spopola e non ha grandi attrattive storiche e artistiche. Oggi il turista è itinerante, curioso e affamato di cose sempre diverse, anche durante i soggiorni brevi. Ecco non ricordo, nell’estate 2013, qualcosa che sia stato pubblicizzato come assolutamente imperdibile vicino o dentro alla città». Michele Capaccioli chiede alle istituzioni uno sforzo per dare piena operatività dello scalo aeroportuale di Grosseto, «che ci porterebbe sicuramente maggiore ricchezza economica». E, in effetti, gli interlocutori non sono più gli stessi di 20 anni fa, cioè svizzeri e tedeschi che venivano in auto. I turisti stranieri oggi arrivano in aereo. Ancora Capaccioli suggerisce più umiltà a operatori e amministratori locali. «Perdiamo un po’ di tempo su tripadvisor, leggiamo i vari commenti sul nostro territorio e lavoriamo su quelli negativi, sulle critiche ragionevoli». Poi il discorso scivola sulle Terme di Roselle, altro flop pubblico-privato degli ultimi 50 anni. «Qui – denuncia Michele Benelli – la politica, i gruppo dirigenti, non si occupano mica di coordinare i buoni progetti. Sono troppo impegnati a soddisfare altre esigenze: quelle degli imprenditori edili, delle cooperative, dei partiti di appartenenza». E se usciamo da Facebook, una voce – scomoda, fuori dal coro – arriva anche da un noto esponente del Pd locale, che – a ragione – evidenzia una contraddizione in chi si lamenta delle politiche turistiche. «Anche a Marina chi critica, protesta e pigola poi non vede l’ora di arrivare al 1 settembre, chiudere e togliere gli ombrelloni, avviare lo smantellamento degli stabilimenti. Ora è vero che i clienti a settembre non sono molti ma quei pochi turisti (molti dei quali stranieri) non credo che apprezzino fare il mare mentre il titolare smonta e il bagnino usa l’idropulitrice…».