IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
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2013-09-10
ECONOMIA
«Merito mio se il terreno vale» Contenzioso con il Comune per un appezzamento: l’affittuario risponde all’amministrazione
di Paola Villani MASSA MARITTIMA In lite con il Comune di Massa Marittima per un terreno, Sergio Banchi dice la sua. In ballo c’è un’area agricola della quale il massetano era affittuario da più di quarant’ anni, come da lui sostenuto, e che adesso l’amministrazione comunale rivuole indietro. «Quel terreno è oggi improduttivo cioè non fornisce al Comune nessun reddito», questa la motivazione data dal sindaco Lidia Bai sulla vicenda che nei giorni scorsi ha spiegato la questione dopo una determina dirigenziale. Ma le parole del primo cittadino non sono state ben digerite dall’ex affittuario che oggi vuole dire la sua, smentendo anche il fatto che gli uffici comunali lo abbiano più volte interpellato per trovare un accordo fuori dai tribunali come detto da Bai. «È vero che sono stato insediato sui fondi in questione – sostiene Banchi – per circa 40 anni in forza a un regolare contratto d’affitto che in base alla vigente normativa sarebbe scaduto il 10 novembre del 2012, come da ultimo riconosciutomi dalla sezione Agraria della Corte di Appello di Firenze. Per il Comune fino a quella sentenza io sarei stato tuttavia un abusivo ed avrei dovuto rilasciare immediatamente i terreni, e quindi non è vero che il Comune mi abbia sottoposto per la firma di alcun documento di concessione regolare, la volontà manifestata tanto dal sindaco quanto dal funzionario addetto è stata al contrario quella di estromettermi immediatamente senza attendere la scadenza legale del contratto dalla disponibilità dei fondi. Ciò al solo scopo di punirmi per non aver immediatamente rilasciato parte dei fondi a una terza persona che se ne era resa acquirente dal Comune con un atto di compravendita del quale non ero stato avvertito». Banchi sostiene che in quel caso, cioè se fosse stato reso partecipe della volontà dell’amministrazione di vendere, avrebbe potuto esprimere il diritto di prelazione che a suo giudizio gli spettava per legge. Il sindaco Bai aveva spiegato poi che a Banchi era stato anche offerto un pezzetto di terra per custodire i suoi animali purché lasciasse libera l’intera area: bene il massetano considera tale proposta una «presa di giro, trattandosi di un’area tra il cespugliato e boschivo assolutamente non idonea per collocarvi ricoveri per animali se non dopo considerevoli opere di trasformazione che non sono in grado di fare e che forse nemmeno legalmente sarebbe possibile fare», continua l’ex affittuario, che infine precisa che se i terreni adesso hanno un valore economico è perché lui nel passato li ha mantenuti e curati impedendo alla macchia di ricoprirli e in parte trasformandoli in uliveti. «Per cui il Comune – conclude Banchi – anziché trattarmi come mi ha trattato e continua a trattarmi mi dovrebbe ringraziare e venire incontro fattivamente e non per finta, considerando che la risoluzione del rapporto agrario ha comportato la cessazione della mia piccola impresa di coltivatore diretto, con la quale arrotondavo una pensione che non arriva a 500 euro mensili».