IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
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2013-09-03
ECONOMIA
LA RIVINCITA DEI PASCHI HA GLI OCCHI VERDI
di GUIDO FIORINI Nel marzo del 1624 il Monte di Siena emise la prima obbligazione della storia, chiamata “Luoghi di Monte” e chiese ai Medici, che allora regnavano in Toscana, la possibilità di garantire i risparmiatori con la vendita dei “Paschi”, i pascoli della Maremma. Fu una svolta: grazie a quella intuizione nei cinque anni successivi la banca ebbe una crescita poderosa, tanto che nel 1629 il nome mutò in “Monte dei Paschi” e da allora non è più cambiato. Quasi quattrocento anni dopo, quella stessa banca torna a chiedere aiuto alla Maremma per tornare a crescere. E per i “Paschi”, per secoli subalterni a mamma Siena, il passaggio dai verdi pascoli ai verdi occhi di Antonella Mansi è una piccola rivincita. Ma dietro agli occhi di Antonella Mansi – trentanove anni, nominata cavaliere dal presidente Giorgio Napolitano e maremmana doc anche se nata anagraficamente proprio a Siena, casa sulle colline di Gavorrano e da poco residenza a Chiusi per rispettare gli obblighi statutari del Monte dei Paschi – c’è una donna spigliata e spiritosa, molto intelligente e con una capacità di relazione con tutti sorprendente. Appassionata di musica elettronica, con la recente nomina in Assindustria nazionale ha anche dato un taglio netto ai capelli, cambio di look per un cambio di vita. Ha tante qualità, in primis una grandissima preparazione, ma ai più fa colpo la capacità di sintesi e la velocità con cui riesce a cogliere la questione fondamentale fra i problemi che le vengono sottoposti. È decisa, chiara, sempre sorridente e capace di fare la scelta giusta in un attimo. Per dinamismo e brillantezza ha molto della Marcegaglia, di cui è amica. Se il presidente nazionale di Assindustria, Giorgio Squinzi, è rimasto affascinato affidandole una vicepresidenza di grande peso in Assindustria nazionale (delega all’organizzazione) è proprio per queste doti. Del resto, a meno di quarant’anni, già da tempo è ai vertici delle istituzioni imprenditoriali. Risale al 2005 la nomina nel comitato di presidenza dei giovani industriali toscani, da dove ha spiccato il volo fino alla guida dell’associazione regionale senior e poi alla vicepresidenza nazionale. Quando Squinzi la chiamò spiego candidamente che: «Penso volesse una persona capace di stare sulla palla con l’energia e il tempo necessari a questo lavoro. Non sono sposata, non ho figli e mi piace moltissimo quello che faccio. Per questo, quando mi ha chiesto se ero disposta a dare una mano, ho subito risposto di sì». Da qualche mese è anche presidente della Banca Federico Del Vecchio (gruppo Banca Etruria), la cassaforte della nobiltà fiorentina, incarico che probabilmente dovrà lasciare. Ma se dici Mansi dici anche Nuova Solmine, l’azienda di famiglia, acquistata dal padre Luigi insieme ad altri due manager nel 1997 quando l’Eni la mise in vendita. Sede e stabilimento produttivo principale nella piana di Scarlino, Nuova Solmine, circa 100 milioni di fatturato, 220 dipendenti, è la prima azienda produttrice italiana di acido solforico. Il padre è stato fino a pochi mesi fa vicepresidente alle relazioni industriali di Federchimica e quindi Antonella ha alle spalle un mondo che nelle relazioni industriali è sempre stato abituato a muoversi con agilità. Lei, la primogenita (il fratello Lorenzo si sta laureando alla Luiss), è destinata ad ereditare la guida dell’azienda, ma già adesso ricopre un ruolo da manager in Nuova Solmine (cura le relazioni commerciali con i clienti nazionali e esteri e gli acquisti di materie prime ed è presidente di Nuova Solmine Iberia) ed è nel Cda della SolBat, azienda del gruppo che produce detersivi. Finora chi voleva trovarla bastava che chiamasse il lunedì in azienda, o in qualunque altro momento sul cellulare. Un telefono insolitamente accessibile. Un ruolo, spiega, che non intende mettere da parte, nonostante i nuovi impegni senesi. Adesso Antonella Mansi dovrà dividersi fra la sua Maremma e la Fondazione che è stata a chiamate a dirigere e a rilanciare. È la rivincita dei Paschi. Guido Fiorini @guifiorini