LA NAZIONE

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto

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2013-08-31

 

AMBIENTE

«Fermate l’impianto a biogas di Cernaia» Il comitato: danni alla falda acquifera

 

SUL BIOGAS si apre un altro fronte, quello di Cernaia (nella foto). A metà luglio si è costituito il «Comitato No biogas» che si oppone all’impianto realizzato dalla società agricola Campopiano , di Grosseto. E già un primo round è andato ai promotori: il difensore civico regionale ha accolto un loro ricorso contro il rifiuto del Comune a fornire i piani aziendali. Dal comitato puntano il dito contro le lacune nella documentazione prodotta dalla Provincia in sede di autorizzazione concessa alla società grossetana per la realizzazione dell’impianto. «LA PROVINCIA — dicono — non ha tenuto conto dell’indirizzo di legge a riutilizzare aree degradate da altre attività antropiche, tra cui siti industriali e discariche, e ha consentito invece la localizzazione in un’area dalla forte vocazione agroalimentare, dove si trovano numerosi poderi di piccoli proprietari tra i quali resistono ancora allevatori. Ai confini, per giunta, con la riserva biogenetica della Diaccia Botrona, vicino al Bruna e al Molla, con pericolosità idraulica massima». I promotori del comitato di rifanno anche ai precedenti casi, ovvero quello di Capalbio e Cinigiano (ma per questo secondo caso si trattava di un impianto a biomasse) dove i sindaci «hanno espresso parere negativo alle costruzioni di centrali nel loro territorio», stigmatizzando invece il comportamento del Comune di Grosseto che non avrebbe tenuto conto dei «sacrosanti diritti dei cittadini che abitano a quattrocento metri dalla centrale». PRIMA della nascita del comitato, a giugno ventisei cittadini avevano incontrato il vice sindaco Paolo Borghi per denunciare i danni causati alle strade della zona dal «traffico di mezzi pesanti creatosi per alimentare l’impianto» sottolineando anche «l’inadeguatezza delle carreggiate che rende pericolosissimo il transito», con le auto che devono accostare se incrociano un mezzo più grosso. Borghi fece poi un sopralluogo incontrando i cittadini, ma l’incontro dovette svolgersi con le finestre chiuse a causa del «nauseabondo odore che proveniva dall’impianto», ricordano dal comitato. Lo sfruttamento del terreno avrebbe inoltre avuto ripercussioni sulla falda acquifera. «Il 22 luglio un agricoltore della zona — spiegano i promotori — si era accorto che il pescaggio del pozzo era calato di 2,60 metri. Ad oggi il pescaggio si è ridotto ancora calando in tutto di 3,80 metri. Eseguite le analisi si è poi scoperto un forte tasso di salinità che può imporre limitazioni alle colture». E arriviamo così al ricorso presentato al difensore civico regionale nei confronti del Comune di Grosseto «per il diniego opposto ad acquisire copia del piano aziendale». Il tutto è ricostruito sulla pagina Facebook del Comitato No biogas Cernaia.

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