Luca-Sani 

 

Il cielo si era appena annuvolato.

 

Nell’aria uno strano odore di terra vergine e granturco.

 

Una vanga dimenticata al muro.

 

Lui veniva da via Goldoni.

 

Io dalla Piazza.

 

Per combinazione e all’improvviso, all’angolo della Banca Toscana, ci siamo quasi scontrati fisicamente.

 

I nostri sguardi si sono incrociati per alcuni lunghissimi secondi.

 

Fin quando uno dei due ha abbassato gli occhi.

 

Solo uno ha abbassato gli occhi.

 

Il mio orizzonte è rimasto lo stesso.

 

Coloro che NON si sono fatti “comprare”, evidentemente, fanno paura e non meritano neppure il saluto.

 

Men che mai se hanno deciso di ribellarsi e di combattere per difendere la propria Libertà intellettuale e fare qualcosa per la Collettività a cui appartengono.

 

Sono nemici, da denigrare e annientare; ma sono temuti ben più di quanto si pensi proprio perché dispongono di quella stessa Libertà che, da sola, vale mille tessere di Partito.

 

Loro fanno i grandi (come i cani in branco) perché protetti dal sistema di cui fanno parte; uno per uno (come i cani sciolti), fuggirebbero con la coda tra le gambe.

 

“Naturae sequitur semina quisque sue” è una locuzione latina particolarmente adatta se dedicata il Presidente della Commissione Parlamentare “Agricoltura”….

 

Con la speranza che la traduca (attraverso Google) e ci rifletta su.

 

 

 

 

 

Un Commento a “Lo sguardo dell’Onorevole”

  • Roberto Ovi says:

    Magari hai incrociato Luca in un momento di nervosismo. Può capitare.
    Fino a qualche tempo fa i miei rapporti con lui, nonostante le differenze politiche e le diffidenze reciproche, erano tutto sommato abbastanza buoni.
    Tanto per fare un esempio, in data 11 Luglio 2010, alle ore 9.32, mi inviò una mail per invitarmi alla manifestazione “La manovra finanziaria. La ripercussione sugli enti locali e sui cittadini”, che si sarebbe tenuta il giorno seguente alle ore 21 presso la sala polivalente del casello idraulico di Follonica, che vedeva tra i relatori lo stesso Luca, Vannino Chiti, Leonardo Marras ed Eleonora Baldi. Moderatrice Anna Maria Gaggioli.
    L’invito personale (ero solo io il destinatario della mail) mi fece comunque molto, molto piacere, anche se non ritenni opportuno andare.
    Se fossi andato, ed avessi avuto l’opportunità di parlare, mi sarei molto lamentato del Governo Berlusconi, ma non per le ragioni verosimilmente esposte dal PD (si sono toccate la scuola, gli enti locali…) ma per le ragioni esattamente opposte: era stato fatto troppo poco.
    Gli enti locali, come da impegni elettorali di PDL, ma anche del PD, avrebbero dovuto essere in un caso eliminati (Province), in un altro (Comuni) drasticamente accorpati. Per la scuola, come diceva giustamente Renzi, andava abolito il valore legale del titolo di studio. Andavano liberalizzati gli ordini professionali ed i servizi pubblici.
    Un programma di destra? Forse. Ma è lo stesso programma che ha portato avanti il leader laburista Tony Blair, per 12 anni primo ministro inglese.
    L’unico modo per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro è quello di far venire alla luce il merito e le capacità. Non difendere presunte finalità sociali dietro le quali si muovono altri interessi, spesso di casta.

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