LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
2013-08-23
Ex Molendi, il Comune offre 700mila euro – Si interrompono sul nascere le trattative – L’immobiliare ha chiesto cinque milioni e mezzo
di GIANFRANCO BENI
SI ARENA sul nascere il tentativo di accordo che, su proposta del TAT, il Comune avrebbe dovuto cercare con l’Immobiliare Porta al Salnitro per risolvere «pacificamente» la querelle dell’ara Molendi con il risarcimento del danno per il mancato adempimento della convenzione. A fronte della richiesta della Società Porta al Salnitro di cinque milioni e mezzo, il Comune ha risposto offrendo poco meno di 700mila euro dimostrando, se mai ce ne fosse stato bisogno, di non voler neppure tentare di risolvere la questione come del resto indicato dal TAR. Si aprono così le poeret al ricorso al Consiglio di Stato, fra l’altro ampiamente sollecitato e sostenuto nell’ultimo consiglio comunale dall’avvocato Luciano Giorgi in qualità di difensore di fiducia del Comune, in quanto sarebbe «il percorso più conveniente da seguire». Ma sono molti a Massa a non condividere questo ennesimo tentativo considerandolo «eccessivamente rischioso per le sorti future dell’ente locale». Ricorrere al Consiglio di Stato appare, a giudizio di molti fra cui i rappresentanti della Lista Civica Massa Comune, «l’ennesima scelleratezza — dice MC — tesa unicamente a prendere tempo e coprire le responsabilità di chi a quel tempo assieme al sindaco Luca Sani faceva parte della giunta comunale». La sentenza del TAR è ritenuta infatti chiara nel riconoscere la responsabilità oggettiva dell’amministrazione, conseguente alla stipula di una convenzione firmata quando l’attuale parlamentare PD era appunto sindaco di Massa Marittima. Ecco allora come per l’opposizione il ricorso al Consiglio di Stato potrebbe «rivelarsi — secondo MC — l’ennesimo fallimento dell’amministrazione e l’ennesimo insulto alla cittadinanza». E Massa Comune anticipa che «avvalendosi del supporto tecnico e legale di incaricati di fiducia, stiamo esaminando la vicenda sotto aspetti ulteriori rispetto a quelli ai quali si è fatto sempre riferimento».
LA VICENDA legata all’ex Area Molendi ebbe inizio nel 1998 con la presentazione di un progetto di riqualificazione dell’area di accesso al centro storico in parte realizzabile usufruendo dei fondi provenienti dal Giubileo 2000, che però trovò subito parere contrario sia nei cittadini, che formarono un comitato, che in giornalisti e opinionisti. Da qui il ripensamento da parte del Ministero dei Beni Culturali e della Soprintendenza, entrambi preoccupati per i dubbi sollevati sulla possibilità che lo scavo potesse interferire sulla stabilità della sovrastante Cattedrale. Si aprì allora una fase di stallo che nel 2000 portò all’elaborazione di un atto contrattuale fra le due parti rimasto però inevaso in cui il Comune si accollava le spese per il ripristino del piano di appoggio sul quale la proprietà di allora avrebbe potuto tranquillamente riedificare i capannoni precedentemente abbattuti.
A partire dall’avvocato Giorgi tutti sanno che questa è una causa persa.
A meno di trovare un giudice corrotto, il comune non potrà scamparla.
Allora perchè non offrire una cifra congrua in modo da acquisire l’area a patrimonio comunale e disporne per un intervento bello e utile per la collettività?