IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
2013-08-17
Il Tar chiude il bar di Niccioleta «Paghi gli arretrati» A fare debiti con il Comune era stata la vecchia società – I giudici danno ragione all’amministrazione massetana
MASSA MARITTIMA Il Tar dà ragione al Comune di Massa Marittima: il bar di Niccioleta deve chiudere. Una vicenda complicata che parte da lontano, fatta di debiti, nuovi investimenti e incomprensioni: il tribunale amministrativo avalla la tesi dell’amministrazione e quindi l’ordinanza con cui disponeva la cessazione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande e di esercizio di vicinato per la vendita di generi alimentari e non imposta ai gestori del bar di Niccioleta. La vicenda è abbastanza ingarbugliata: la Green Park che ha attività commerciali anche al Nord Italia oltre che in Toscana, nel 2012 voleva subentrare alla società che dal 2005 aveva in gestione il bar di Niccioleta appunto nei locali di proprietà del Comune. Da quella data in poi però non sono pochi i problemi tra il concessionario e l’amministrazione: il privato accumula debiti ed è moroso rispetto agli affitti da pagare. Nel 2010 l’accordo con l’ente scade ma il bar continua a essere aperto, nel 2012 la possibile svolta con l’entrata in scena di una nuova società che ha tutta l’intenzione di investire (il padre dell’imprenditore della Green Park vive a Montieri) e di subentrare alla vecchia gestione che è d’accordo a cedere l’attività. Il contrasto è però con il Comune di Massa Marittima: viene costituita un’associazione temporanea di impresa con la prima gestione ma l’ente chiede che vengano pagati gli affitti arretrati per una cifra che si aggira intorno ai ventimila euro più gli interessi. La Green Park si dice disposta a pagare ma chiede di avere una documentazione precisa, il diniego dell’ente su questa richiesta fa crollare la trattativa. L’attività del bar va avanti e la questione arriva in tribunale: il Tar però non accetta il ricorso e quindi adesso l’attività dovrà chiudere. Due i punti su cui i legali della Green Park avevano fatto appello: il primo riguarda la mancata comunicazione anche alla loro società dell’avvio del procedimento di restituzione dell’immobile, il secondo invece prende in esame il fatto che nonostante dal 2010 fosse scaduta la concessione l’amministrazione massetana non avesse bloccato l’attività facendo pensare a un rinnovo tacito dell’accordo. Entrambi le motivazioni sono state respinte dal Tar . «Il ricorso – si legge nella sentenza – non è fondato in quanto la società ricorrente non aveva nessun diritto di pretendere comunicazioni di avvio di un procedimento né tanto meno poteva dirsi titolare di un legittimo affidamento nella prosecuzione del rapporto dal momento che la comunicazione dell’intervenuta costituzione dell’associazione temporanea di imprese non aveva determinato da parte del Comune nessun atto di subentro nella concessione. La circostanza che il Comune non avesse tempestivamente adottato alcun provvedimento di tipo esecutivo per riscuotere i canoni arretrati, né avesse iniziato una procedura per il rilascio dei locali subito dopo la scadenza della concessione nel giugno 2010, non legittima la società ricorrente a pretendere la prosecuzione del rapporto. Non essendovi stata costituzione da parte del Comune di Massa Marittima non vi è materia per determinazioni in tema di spese di giudizio». Adesso l’unica chance per i gestori è di appellarsi al grado superiore di giudizio.