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Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto

2013-08-07

 

 

PANORAMA POLITICO

«Vogliamo chiarezza sull’intervento Ex-Agraria»
L’Onorevole Grimoldi interroga al Ministro Cancellieri

 

 

di GIANFRANCO BENI

 

FINISCE sul tavolo del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri il piano di edificazione ex Agraria con un’interrogazione presentata dal deputato della Lega Nord Paolo Grimoldi in cui, ripercorrendo le tappe di questa lunga vicenda avviata da Massa Comune, si chiede che «vengano prese iniziative ispettive presso la Procura per accertare eventuali responsabilità, e di verificare i motivi di possibili negligenze e ritardi che rischiano di favorire condotte illecite e conseguenti danni all’Erario dello Stato».

 

UNA DENUNCIA in piena regola dunque quella sottoscritta dal deputato leghista che, qualora venissero accertati degli illeciti, rischia di compromettere la stabilità del piano di recupero dell’ex Agraria approvato nell’aprile del 2009 che prevede la realizzazione di 42 unità residenziali, oltre a pertinenze e infrastrutture come le fognature, le reti idrica, dell’elettricità, del metano, di illuminazione e delle telecomunicazioni. A giudizio di Grimoldi ci sono «incongruenze che meritano di essere verificate e eventualmente sanzionate partendo dalla cessione del permesso di costruire rilasciato successivamente alla società, che ha potuto così eseguire direttamente le opere di urbanizzazione». Grimoldi ricorda al ministro che «il lavoro svolto daMassa Comune con l’individuazione di numerosi vizi di legittimità, che hanno dato luogo ai ricorsi al Tar, alla Procura regionale della Corte conti per paventato danno erariale, e ad una serie di esposti denuncia alla Procura ale di Grosseto, nei quali sembrano prospettarsi numerosi reati».

 

SEMPRE secondo Grimoldi vi sarebbero inoltre prove di difformità anche temporali per consentire la realizzazione delle opere di urbanizzazione a scomputo totale del pagamento degli oneri di urbanizzazione, «facendo trasparire legami fra amministrazioni, costruttori e soggetti richiedenti il titolo abilitativo». Poi Grimoldi chiude: «Esiste il rischio che questa situazione, così come successo nella vicenda Polyteckne, rimanga senza risposta o, peggio ancora, trascurata, cadendo in prescrizione».

 

 

 

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