IL TIRRENO

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto

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2013-08-06

 

ECONOMIA

«Debiti sì, ma il patrimonio è cresciuto» Cda e collegio sindacale dell’azienda sul buco da 9 milioni: «Contro di noi solo accuse distorsive»

 

l’azienda rama Parlare di noi come di una bomba pronta a esplodere è fuorviante e pretestuoso Siamo amareggiati

 

GROSSETO Cda e collegio sindacale di Rama intervengono anche sulla questione del debito (quasi 9 milioni di euro) accumulato dalla società di trasporti maremmana. Una denuncia giunta da esponenti Pd e ripresa ieri dal nostro giornale. «Si tratta di affermazioni distorsive della realtà aziendale e al contempo strumentali a polemiche politiche – attaccano Simiani, Zazzeri, Sabatini e i sindaci effettivi Polverini, Fini e Montanelli – Parlare di Rama come di una bomba pronta a esplodere è fuorviante e pretestuoso: siamo amareggiati per la superficialità delle accuse e delle affermazioni di questi giorni, che non giovano al territorio e soprattutto non rendono giustizia a un’azienda centenaria». «La situazione debitoria che, per quanto affermato costituirebbe una situazione drammatica – si legge in una nota – costituisce in realtà un elemento di bilancio evidenziato in tutti i prospetti che vengono periodicamente sottoposti nella massima trasparenza ai soci e al sistema bancario. L’ultimo di questi è stato il bilancio di esercizio 2012 approvato il 28 giugno 2013 dall’assemblea dei soci di Rama». Dopo una premessa sulla situazione patrimoniale (parco autobus, attrezzature di officina, impianti tecnici, mobili e attrezzature da ufficio, risorse monetarie) e l’indebitamento prima e dopo la nascita di Tiemme, cda e collegio dei sindaci revisori spiegano poi che ci sono state negli ultimi anni una serie di azioni mirate all’acquisto o alla realizzazione di immobili ritenuti necessari, «una strategia funzionale sia ad un rafforzamento delle strutture sul territorio (in previsione di un’attività che sarebbe stata svolta in futuro da un soggetto di area vasta), sia al risparmio di costi di affitto o alla ottimizzazione delle operazioni gestionali: dal deposito di Valpiana all’immobile di Follonica, dal terreno per il deposito di Orbetello all’acquisto di un immobile al Giglio. «Tornando alla nascita di Tiemme – scrivono Simiani, Zazzeri, Sabatini e i sindaci revisori Polverini, Fini e Montanelli – l’iter decisionale e valutativo fu complesso ed articolato e portò, per Rama, ad un esborso finanziario complessivo quantificabile in circa 5 milioni di euro. La complessità fu causata, anche, dalla necessità di dover acquistare le quote del socio Consorzio Tass, che aveva maturato la decisione di uscire dalla compagine societaria. D’altra parte l’operazione portò alla iscrizione in bilancio di una partecipazione per una percentuale pari al 30,52% del capitale sociale di Tiemme, società senza la quale sarebbe stato impensabile affrontare i futuri scenari del settore del Tpl nazionale e regionale». Non solo. «La presenza di Rama in Tiemme – prosegue il comunicato – ha comportato, tra le altre cose, una stabilizzazione del numero di addetti di Grosseto, con circa 80 unità che nell’ultimo quinquennio sono passate da contratti di precariato a contratti stabili; ha comportato i minori tagli di chilometri e servizi tra le varie provincie della regione e ancora ha evitato anche grazie alla forza finanziaria di Tiemme, l’ulteriore invecchiamento del parco mezzi. Infine Tiemme ci ha permesso di iniziare quel processo organizzativo che culminerà con la presentazione di un’offerta per la gara che la Regione Toscana andrà ad indire per l’effettuazione del servizio pubblico per i prossimi 9 anni. Rama ci entrerà con una forza ben maggiore di quella altrimenti espressa dai chilometri di servizi o dai passeggeri trasportati». «È vero quindi – concludono cda e collegio dei sindaci – che il risultato di tutti questi sforzi ha comportato un riflesso sulla situazione debitoria, fronteggiato però da un valore netto degli immobili che ad oggi si attesta – da perizia – in 17,3 milioni dei quali 3,6 milioni rappresentati da immobili non strategici all’attività aziendale e pertanto già posti in vendita. Non solo. Nell’attivo patrimoniale figurano 8 milioni di quote in portafoglio delle quali 1,2 milioni sono azioni proprie che i soci si sono impegnati già dal 2010 ad acquistare e che solo le difficoltà congiunturali attraversate dagli enti pubblici hanno impedito di monetizzare. Dal punto di vista gestionale, infine, Rama è in utile di esercizio dal 2007 e al momento attuale ha ridotto le spese ad un service contabile e al costo degli organi amministrativi». Gabriele Baldanzi

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