IL TIRRENO

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto

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2013-08-05

 

PANORAMA POLITICO

Ora è in discussione il cda di E-Life Autobus elettrici: la replica di Menichetti a Sani non è piaciuta a Tiemme che potrebbe rivedere la presidenza

 

di Gabriele Baldanzi GROSSETO Le “mazzate” dell’onorevole Luca Sani sugli autobus elettrici cinesi potrebbero presto produrre le prime vittime: a metà settimana il cda di E-Life verrà rimesso in discussione. Il presidente Paolo Menichetti (una lunga esperienza nel settore privato con Banfi e La Gardenia, dal 2010 direttore finanziario di Tiemme) potrebbe essere chiamato a lasciare la carica di vertice della società E-Life, assunta nelle settimane scorse dopo aver co-ideato e accompagnato il progetto negli ultimi cinque anni. Menichetti è prima di tutto un dipendente di Tiemme e la sua replica a Sani non sarebbe stata apprezzata. Nei prossimi giorni, prima di Ferragosto, è previsto un cda di Tiemme, dove Marco Simiani, il membro senese Massimo Roncucci, il piombinese Carlo Torlai e il presidente attuale Massimiliano Dindalini affronteranno la questione E-Life e gli imbarazzi creati dalla polemica in tre atti innescata da Sani. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità della replica tecnica. Tiemme vuole restare fuori dalle beghe politiche grossetane. Menichetti non parla. Viene descritto come uomo-azienda, in sintonia con Sassoli, che si è sempre tenuto lontano dalle cronache e dalle pagine dei giornali. Al telefono non conferma di aver ricevuto pressioni o critiche e ribadisce di non volere interviste. Forse non potrà continuare a lavorare per Tiemme ed E-Life contemporaneamente. Per inciso lo stesso problema esiste per un altro membro del cda, Paolo Seghi. Insomma la scossa tellurica prodotta dalle parole di Sani rischia di compromettere delicati equilibri, anni di lavoro e relazioni. I cinesi, infatti, conoscono Menichetti e hanno lui come principale interlocutore, sia la Ruihua new energy auto di Shangai che la Alfabus co. di Jiangsu. Stesso discorso per Prosperi, il partner privato toscano. Il caso degli autobus elettrici è evidentemente politico. E nel Pd, a Grosseto, c’è chi alza la voce: «Menichetti è il padre dell’e-bus, il project manager di una operazione coraggiosa e faticosa di cui Grosseto deve andare orgogliosa – spiegano dall’entourage di Simiani – decine i viaggi e i soggiorni in Oriente per mettere a punto l’operazione, sempre elogiata sia da Marras che da Bonifazi. Ora, però, di fronte alle parole di Sani, tutti zitti… Dopo cinque anni di lavoro e investimenti una mattina, in vista del congresso del Pd, ci si accorge che il progetto servirebbe solo a creare vetrina per i renziani di Maremma. E allora si spoletta la bomba e si fa saltare il banco». Fra l’altro alla firma degli accordi, a Shangai nel 2010, c’erano anche Antonella Mansi, Enrico Rossi, Leonardo Marras. Ma chi potrebbe eventualmente guidare E-Life al posto di Menichetti? Forse lo stesso Simiani. Oppure Menichetti che lascia il posto di lavoro a Tiemme e, con un gettone paracadute e una serie di incentivi, resta presidente-manager e prova a mettere le gambe a E-Life. Dietro l’angolo ci sono le gare di Ataf (che acquisterà un centinaio di autobus nuovi) e l’Expo 15 di Milano.

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