LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
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2013-08-01
PANORAMA POLITICO
RISPOSTA SUI BUS CINESI REPLICA MENICHETTI (E-LIFE) «Stupefatto e amareggiato dalla veemenza di Sani»
IMMEDIATA la replica di Paolo Menichetti, presidente di E-Life, la società che ha costruito il nuovo autobus elettrico, a Luca Sani, il deputato Pd che aveva polemizzato sulle critiche alla nomina di Tiberio Tiberi alla presidenza di Acquedotto del Fiora. «Comprendiamo bene che Sani inserisca le sue esternazioni polemiche ed i suoi giudizi negativi sull’iniziativa degli autobus elettrici nell’ambito di un confronto interno al Pd — afferma Menichetti — in cui noi ci badiamo bene dall’entrare. Tuttavia, e qui lo stupore, ci permettiamo di evidenziare come il giudizio espresso sull’iniziativa sia quantomeno superficiale, per non dire completamente errato. La cronica mancanza a livello nazionale e comunitario di politiche ambientali ed energetiche, unite all’assenza di una pianificazione industriale dei comparti produttivi nazionali, ha determinato nel comparto dei bus un gap tra le aziende europee, che continuano a produrre motori termici convenzionali, ed aziende asiatiche, che sfornano autobus e mezzi a zero emissioni. Questo è un dato di fatto, come è un dato di fatto che nella sola città di Shanghai circolano quotidianamente quasi 500 autobus elettrici, laddove in Italia oltre il 20% del parco-bus ha ancora le obsolete versioni euro2 ed euro 3».
POI MENICHETTI spiega meglio: «E-Life, mettendo a frutto l’attività di Rama, ha coinvolto due aziende italiane produttrici di bus, la BredaMenarini e la Prosperibus, le quali hanno intravisto nell’iniziativa la possibilità di avere un manufatto semi-lavorato, su cui puntare sia dal punto di vista produttivo che commerciale. Proprio come succede a tutte le aziende di tutti i comparti che delocalizzano parte del ciclo produttivo per essere competitive e per beneficiare di tecnologie e processi nuovi». E-Life, dice Menichetti «svolgerà una funzione di guardiano, affinché larga parte del valore aggiunto dell’iniziativa, in termini occupazionali, di ricadute sull’indotto, di effetti promozionali sul territorio, rimanga in Maremma». Fin qui lo stupore. Poi la stoccata politica: «L’amarezza invece subentra nel constatare che, una figura di assoluto riferimento per il nostro territorio, e quindi al tempo stesso “sponsor” e tutore delle iniziative che sul nostro territorio nascono — chiude il presidente — si esprima con tale veemenza e negatività contro una iniziativa imprenditoria che il sistema pubblico di cui Sani fa parte ha generato e di cui tutta la Maremma dovrebbe essere fiera».