IL TIRRENO

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2013-08-01

 

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Chiusa l’inchiesta su Mps Mussari accusato anche di insider trading. Indagata Jp Morgan

 

di Cristiano Pellegrini SIENA La Procura di Siena ha chiuso i quaranta faldoni della madre di tutte le indagini che hanno travolto il Monte dei Paschi e sconvolto la città di Siena, quella sull’acquisizione di Antonveneta. Undici i provvedimenti notificati dai magistrati Antonino Nastasi, Giuseppe Grosso e Aldo Natalini, nove a persone fisiche e due a persone giuridiche. Si aggrava la posizione dell’ex presidente della banca senese Giuseppe Mussari a cui i pm titolari dell’inchiesta hanno contestato anche il reato di insider trading per aver ‘spifferato’ all’ex sindaco Maurizio Cenni, all’ex presidente della Provincia Fabio Ceccherini e a Enrico Bombieri, responsabile dell’investment banking di Jp Morgan per l’Europa, Africa e Medio Oriente la conclusione dell’affare ‘al di fuori del normale esercizio della professione’. Un ‘affare’ pagato nel 2007 almeno tre miliardi in più del suo valore effettivo. «Nessuna delle contestazioni formulate, nemmeno quella relativa all’asserito abuso di informazioni privilegiate ipotizza una strumentalizzazione a fini di profitto, personale o altrui, dei poteri discendenti dalla carica di presidente di Mps». Così si sono difesi i legali dell’ex presidente Abi. Ma la procura tira dritta e i reati contestati vanno dalla manipolazione del mercato, all’ostacolo alle funzioni dell’autorità di vigilanza fino alle false comunicazioni sociali. Insieme a Mussari sono finiti nel mirino dei magistrati anche l’ex dg Antonio Vigni, gli ex dirigenti e revisori dei conti Daniele Pirondini, Marco Morelli, Giovanni Raffaele Rizzi, Fabrizio Rossi, Tommaso Di Tanno, Pietro Fabretti, Leonardo Pizzichi. In base alla legge 231 sulla responsabilità dell’impresa la notifica di conclusione indagini è stata consegnata anche a Banca Monte dei Paschi di Siena e a JP Morgan che era intervenuta nell’emissione del Fresh lanciato per il finanziamento dell’operazione. Per 11 anni Giuseppe Mussari è stato l’uomo più potente di Siena, quello alla cui porta bussavano tutti: prima cinque anni alla presidenza della Fondazione Mps, quando l’ente aveva davvero la maggioranza assoluta del Monte, poi sei anni alla guida di quello che sotto la sua presidenza è diventato il terzo gruppo bancario italiano e infine presidente dell’Abi. Ma in pochi anni da ”potente”, Mussari rimane coinvolto nelle principali inchieste che ruotano intorno a Siena. E proprio all’ex presidente, all’ex dg Antonio Vigni e all’ex Cfo Daniele Pirondini, come responsabile delle scritture contabili, secondo quanto si legge nell’avviso di conclusione indagini, viene contestato anche il reato di false comunicazioni sociali ai soci e ai creditori. I tre, in sostanza, avrebbero ingannato, “soci e pubblico”, rappresentando “la complessiva operazione Fresh quale strumento di capitale in luogo di strumento di debito, nel bilancio 2008”. Per l’accusa il Fresh era quindi un vero e proprio prestito di 1 miliardo di euro ottenuto da JP Morgan. Adesso si attendono le eventuali richieste di rinvio a giudizio, per tutti o per una parte degli indagati che potrebbero essere inoltrate già nel mese di settembre. Dopo sarà il Gup a fissare la data dell’udienza preliminare, probabilmente entro il mese di dicembre. La Procura di Siena ha chiesto e ottenuto dal Gip la procedura d’urgenza per la chiusura dell’inchiesta sull’acquisizione di Antonveneta in modo da evitare la prescrizione.

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