Quando un Consigliere dell’Ordine degli Architetti compie una violazione deontologica, per regolamento e doverosamente, lo stesso non può essere giudicato dal Consiglio a cui appartiene.
E perché, invece, quando lo stesso Consigliere dell’Ordine degli Architetti partecipa ad un concorso pubblico può essere tranquillamente esaminato da una giuria di cui fa parte un altro membro del suo stesso Consiglio?
Il principio parrebbe lo stesso…
La paura di perdere la reputazione era un deterrente potente rispetto alla tentazione di violare le regole, quando sulla reputazione veniva costruita una vita, oltre che la carriera.
Pier Luigi Celli, Breviario di cinismo ben temperato, 2002