LA POLEMICA I CONSIGLIERI DI «MASSA COMUNE» CONTRO FEDELI
E’ bufera sui tagli alla guardia medica «Chi tutela il diritto alla salute?»
NUOVO duro attacco del gruppo consiliare di opposizione Massa Comune contro la Società della Salute Colline Metallifere e il suo presidente Luciano Fedeli (anche assessore alle Politiche sociali del Comune di Massa Marittima) per la riorganizzazione del servizio di guardia medica che da ottobre dovrebbe essere ridotto da 24 a 16 ore giornaliere.
«Era noto da tempo — puntualizzano i tre consiglieri di Massa Comune Federico Montomoli, Francesco Mazzei e Gennaro Orizzonte — che il servizio di continuità assistenziale, con la sperimentazione delle unità di cure primarie, sarebbe stato ridimensionato come risulta dagli obiettivi aziendali dell’Asl 9 di Grosseto e dal protocollo di intesa sulle politiche della salute dell’area delle Colline Metallifere firmato l’1 giugno 2007 dalla Regione, dall’Asl 9, dalla Società della salute e dalle amministrazioni comprensoriali.
Ma il ridimensionamento, secondo quel protocollo di intesa, avrebbe dovuto avvenire con il metodo della concertazione e condivisione delle proposte dell’Asl, anche attraverso rimodulazioni del servizio e degli ambiti che non compromettessero la qualità del servizio abbassando l’attenzione nei confronti delle popolazioni residenti in Comuni disagiati. Con l’impegno a definire entro giugno 2007 il nuovo assetto organizzativo del servizio di continuità assistenziale».
«SE IL NUOVO assetto organizzativo è stato varato, deve aver funzionato in modo insoddisfacente — sostengono Montomoli, Mazzei e Orizzonte — visto che l’Asl 9 starebbe predisponendo una nuova organizzazione che, come dimostra il recente intervento del responsabile regionale Marco Bruni, sembra avere contenuti assai discutibili, senza essere stata per di più oggetto di condivisione e concertazione con gli enti locali e con il personale medico preposto.
A questo punto resta da capire se il presidente della Società della Salute Colline Metallifere Luciano Fedeli intenda, come al solito, accettare remissivamente le proposte di riorganizzazione e ridimensionamento dei servizi socio assistenziali varati dalla Regione Toscana e dell’Asl 9, specie per le persone anziane e non autosufficienti, o se invece intenda contrastarli con decisione a tutela del diritto alla salute».
IL GRUPPO consiliare Massa Comune attacca: «Nessuna linea di credito politico nei confronti di un assessore che non è stato sinora in grado di gestire la nuova organizzazione dei servizi socio assistenziali territoriali e che non appare in grado di fornire informazioni sulla sperimentazione dei percorsi di continuità assistenziale dell’ospedale del territorio, sulle dimissioni protette e sull’istituzione di servizi innovativi come il Punto unico di accesso, l’Unità di valutazione multidisciplinare e i Piani personalizzati di assistenza».
Nella scorsa legislatura ho avuto un ottimo rapporto, politico e personale, con l’assessore alle politiche socio sanitarie Luciano Fedeli.
Devo ammettere che ogni volta che ho avuto bisogno di dati, informazioni o contatti non si è mai negato al confronto.
Devo riconoscere meriti anche al Sindaco quando nel 2006, se non ricordo male, lei e Fedeli mi chiesero se intendessi far parte di uno dei gruppi di lavoro costituiti in seno alla neo costituita Società della Salute “Colline Metallifere”, con competenza sulla continuità assistenziale ospedale – territorio.
In quelle 4 o 5 riunioni che facemmo lavoranno molto bene, insieme a vari componenti, tra i quali Adriana Bacci, continuando quel rapporto di collaborazione già in atto in Comune.
Al termine dell’anno 2010, quando non ero più consigliere, Luciano contattò me e Cappelloni per continuare, nelle forme e nei modi possibili, la nostra collaborazione, purtroppo senza ulteriori sviluppi.
Partendo da queste premesse, non riesco a capire perchè Luciano non intenda fornire a me e Cappelloni gli atti programmatici della Società della Salute “Colline Metallifere” e gli esiti della sperimentazione dei percorsi di continuità assistenziale ospedale – territorio, delle dimissioni protette e dell’istituzione di servizi innovativi come il Punto unico di accesso, l’Unità di valutazione multidisciplinare e i Piani personalizzati di assistenza.
La conoscenza degli atti e degli esiti della sperimentazione dei servizi, ci consentirebbe di continuare quella collaborazione propositiva, nel rispetto dei ruoli, che abbiamo sempre cercato di tenere su argomenti particolarmente sentiti di cittadini, soprattutto anziani e non autosufficienti.
Fra l’altro, credo che questo confronto propositivo (non solo con noi, sia chiaro) gli sarebbe assai necessario, vista l’estrema frammentazione e autoreferenzialità che governa il mondo della sanità, e non solo, che tende a mantenere lo status quo, anche se questo dovesse confliggere con le necessità dei cittadini.
Un atteggiamento di chiusura che non gli è proprio e che, a mio modo di vedere, potrebbe non giovargli