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Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto

2013-07-19

 

PANORAMA POLITICO

“I piccoli ospedali non si toccano” La rassicurazione dell’assessore Marroni

 

 

GROSSETO

“Una positiva ripresa del lavoro sul piano sanitario e sociale integrato, con alcune rassicurazioni e propositi che ci fanno ben sperare per il futuro del sistema delle politiche della salute nella nostra regione. Una buona notizia tra tutte, molto attesa anche nella provincia di Grosseto: gli ospedali, compresi quelli di piccole dimensioni, sono 41 e tali rimarranno. Avranno d’ora in poi una maggiore connessione tra di loro, integreranno la loro azione, garantendo pienamente la tutela dell’utenza sui territori. Ovviamente gli ospedali di piccole dimensioni non si tutelano a spese dei presidi provinciali. Nel nostro caso, per intenderci, il Misericordia deve rafforzare il suo ruolo, dunque implementare qualità e innovazione. Tutto questo richiede una consistente modifica dei meccanismi di finanziamento delle aziende sanitarie, che non possono più fondarsi, come ora, quasi esclusivamente sul volume delle prestazioni, un criterio ormai anacronistico e slegato dall’idea di una salute vicina ai cittadini”. Lo ha detto Lucia Matergi, consigliera regionale Pd, che ieri ha partecipato alla riunione della commissione sanità a Firenze che vedeva all’ordine del giorno l’audizione degli assessori Luigi Marroni (salute) e Salvatore Allocca (sociale) sul Piano sociosanitario integrato. “Voglio esprimere soddisfazione – aggiunge Matergi – per questa iniziativa del presidente della commissione Marco Remaschi: è davvero importante tornare a confrontarsi sul nuovo piano ed in particolare sull’integrazione tra gli ambiti sanitari e sociali, cosa che oggi è nei fatti una scelta obbligata, la sola che permetta di continuare a dare risposte ai bisogni delle persone che sono sempre nuovi e crescenti, a fronte di una progressiva riduzione delle risorse. Il futuro sociosanitario della Toscana – ricorda Matergi – si compone di tre reti: la sociale ‘pura’, l’assistenziale di territorio, l’assistenziale territoriale, totalmente integrate tra di loro e organizzate per processi fluidi, incentivando le tecnologie di avanguardia e il coinvolgimento di operatori e fruitori. Il tutto con l’impegno a superare l’aziendalizzazione come unico parametro della forza del sistema. La conferma sugli ospedali di piccole dimensioni ci sembra fondamentale per la tenuta complessiva. L’importante è superare le ‘classificazioni’, quelle che gerarchizzano i cittadini, ma anche andare oltre l’idea dei posti letto come cartina di tornasole della tenuta territoriale. La società toscana – conclude Matergi – sta cambiando rapidamente e altrettanto rapide ed efficaci devono essere le nuove risposte”.

 

 

3 Commenti a ““I piccoli ospedali non si toccano” La rassicurazione dell’assessore Marroni”

  • Oscar De Paoli says:

    « È così che la massa degli uomini serve lo Stato, non come
    uomini coraggiosi ma come macchine, con il loro corpo. Sono l’esercito
    permanente, la milizia volontaria, i secondini, i poliziotti, il posse
    comitatus ecc. Nella maggioranza dei casi non c’è nessun libero esercizio del
    giudizio e del senso morale, sono al livello del legno, della terra, delle
    pietre. Suppongo che se facessimo degli uomini di legno sarebbero altrettanto
    utili. È un tipo d’uomo che non richiede maggior rispetto che se fosse fatto di
    paglia o di un impacco di sterco. Ha lo stesso valore dei cani e dei cavalli. E
    tuttavia, normalmente, quegli uomini sono considerati buoni cittadini. Altri –
    come la maggioranza dei legislatori, dei politicanti, degli avvocati, dei preti
    e dei tenutari di cariche – servono lo Stato soprattutto in base a ragionamenti
    astratti; e poiché fanno assai di rado distinzioni morali, hanno la stessa
    probabilità di servire Dio che, senza volerlo, di servire il diavolo. »

    (Henry David Thoreau, Disobbedienza civile)

  • Roberto Ovi says:

    E’ davvero incredibile la capacità della sinistra ex comunista di volersi far carico di idee e principi morali che poi, quando va al potere, finisce regolarmente per disattendere. E non potrebbe fare altrimenti.
    Solo chi ha una storia radicata nella democrazia e sul confronto, anche duro (come non ricordare il “diritto all’eresia” sempre professato dal grandissimo leader socialista Filippo Turati, non a caso avversato tanto dai fascisti quanto dai cugini comunisti), può affrontare in modo serio, pragmatico e moralmente appropriato i problemi.
    Mi dicono che in un recente incontro locale sulla sanità, alla presenza di amministratori e sindacalisti, qualche rappresentante istituzionale di sinistra si lamentasse in modo forte e motivato della propria parte politica, che non riuscirebbe più a “leggere” i processi politici e a dialogare con il territorio.
    Se avessi potuto essere presente, gli avrei riferito che in Toscana, nel corso degli ultimi 20 anni, tutti gli ex assessori alla sanità sono poi divenuti Presidenti della Regione. Ed un assessore alla sanità più recente, ora non più in carica, se non ricordo male, era stato/a anche un consulente della Mc Kinsey.
    Questo significa che, per il loro partito, essi hanno lavorato bene. E questa loro valutazione è stata condivisa dagli elettori. Allora a cosa serve lamentarsi? Non sarebbe meglio dimettersi?

  • Oscar De Paoli says:

    “Se vuoi davvero fare qualcosa, rassegna le dimissioni”. Quando il suddito si è rifiutato di obbedire, e l’ufficiale ha rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico, allora la rivoluzione è compiuta. »
    (Henry David Thoreau, Disobbedienza civile)

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