PANORAMA POLITICO
«Non crediamo alle promesse – Temiamo per il S.Andrea»
LE RASSICURAZIONI dell’assessore e presidente della SdS Luciano Fedeli sul futuro dell’ospedale Sant’Andrea di Massa, che dovrebbe rimanere indenne dai tagli previsti dal nuovo piano di organizzazione dell’assistenza sanitaria maremmana, non tranquillizzano il gruppo consiliare di opposizione MASSA COMUNE, rappresentato dai consiglieri Federico Montomoli, Gennaro Orizzonte e Francesco Mazzei, che esprime «forti perplessità sulla volontà dell’Asl e della Regione di condurre a buon fine tutti gli impegni assunti con il protocollo di intesa firmato nel giugno del 2007».
GIÀ NEL CONSIGLIO comunale tematico di febbraio, puntualizza MASSA COMUNE, «furono rese note alcune modifiche sulla dotazione di posti letto, al fine di rispettare l’indice minimo di utilizzo dell’85% previsto dal decreto sulla spending review e dalle normative regionali di recepimento approvate dalla Giunta del presidente Enrico Rossi, con la riduzione a 36 dei posti letto dell’area chirurgica, ed a 41 quelli dell’area medica, comprendenti pneumologia, cardiologia ed i 3 posti letto del servizio psichiatrico diagnosi e cura».
A MAGGIO, aggiunge il gruppo di opposizione, «è poi intervenuta la novità dell’istituzione all’interno del presidio ospedaliero Sant’Andrea della “Casa della Salute”, il cui impatto organizzativo all’interno delle due aree di cura dovrà essere attentamente valutato al fine di non depauperare ulteriormente le attività di medio bassa intensità loro attribuite dal protocollo di intesa del 2007.
UNA SITUAZIONE tutt’altro che chiara secondo Federico Montomoli, Gennaro Orizzonte e Francesco Mazzei, «nella quale — diono — appare evidente la latitanza e l’inutilità della Società della Salute Colline Metallifere presieduta dallo stesso assessore Fedeli che avrebbe dovuto sperimentare i percorsi di continuità assistenziale ospedale territorio, con le dimissioni protette e l’istituzione di servizi innovativi come il Punto unico di accesso, l’Unità di valutazione multidisciplinare ed i Piani personalizzati di assistenza, previsti nel protocollo d’intesa, necessari per garantire la funzionalità delle cure intermedie (ospedale di comunità e casa della salute), i cui esiti appaiono ad oggi ancora sconosciuti».
POI LA CHIUSURA: «Riteniamo pertanto giustissima – concludono polemicamente i tre consiglieri di Massa Comune – l’intenzione della Regione Toscana di sopprimere questi consorzi di assai dubbia utilità».
Se è per questo, nemmeno il Fedeli crede alle sue stesse parole.