IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto 
2013-07-04

 

MASSA MARITTIMA Ex Molendi Il Comune si difende al Consiglio di Stato

 

Il dado è tratto: dopo quasi di due mesi e mezzo di approfondimenti legali e di polemiche a valanga, l’amministrazione comunale di Massa Marittima ha deciso di impugnare al Consiglio di Stato la sentenza del Tar toscano sul caso ex Molendi. La storia è arcinota, e risale alla fine degli anni Novanta quando il Comune si accordò con la società Molendi (poi divenuta Porta al Salnitro) per la riqualificazione di un’area ai piedi della cattedrale di San Cerbone. Porta al Salnitro avrebbe recuperato le volumetrie di un capannone in abbandono di sua proprietà (circa 2100 metri cubi) per farne un bar e uffici; il Comune da parte sua avrebbe realizzato, lì sotto, un parcheggio interrato. Proteste, petizioni e il timore che i lavori potessero compromettere la staticità del duomo, fermarono tutto. Il Comune bloccò il progetto e (29 settembre 2000) siglò un accordo di transazione con Porta al Salnitro: la società, proprietaria della superficie, avrebbe potuto costruire le sue volumetrie e il Comune avrebbe pagato 200 milioni di lire per la realizzazione di quella “base di appoggio” su cui edificare, venuta a mancare con lo stop al parking sotterraneo. Porta al Salnitro però non ha mai costruito: nel 2003 presentò una proposta per una nuova ipotesi di transazione, che il Comune rifiutò ritenendola svantaggiosa per l’interesse pubblico. Di qui il ricorso del privato al Tar, che nell’aprile scorso ha sentenziato, ravvisando un comportamento irregolare del Comune e invitando le parti in causa a calcolare il danno che l’ente dovrebbe risarcire a Porta al Salnitro. Una cifra tutta da definire, dunque, sulla quale però da aprile a oggi si sono spalancate le ipotesi più funeste, fino a paventare un “salasso” da oltre 5 milioni di euro. Secondo i legali del Comune, tuttavia, non solo questa cifra è spropositata, ma addirittura la sentenza del Tar va rovesciata azzerando il danno. Insomma, dicono gli avvocati Duccio Traina e Luciano Giorgi proprio appellandosi all’accordo del 2000, il Comune non deve nulla a Porta al Salnitro. E con questa tesi si presenteranno – come ha sancito la giunta Bai martedì scorso – al Consiglio di Stato.

 

 

 

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