IL TIRRENO

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto

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2013-07-03

 

Sanità

Dimessa dall’ospedale, è in coma La donna arrivata al Sant’Andrea con dolori forti: era peritonite, scoperta il giorno dopo a Grosseto

 

di Alfredo Faetti MASSA MARITTIMA È arrivata all’ospedale Sant’Andrea di Massa Marittima a notte fonda, con forti dolori all’addome. I medici l’hanno visitata e le hanno fatto le analisi. Infine, le hanno somministrato un clistere, consigliato una marmellata lassativa e l’hanno dimessa. Ora quella donna è in coma farmacologico all’ospedale Misericordia di Grosseto, dove è stata portata il giorno dopo e dove le hanno trovato una peritonite, costringendo i medici ad operarla d’urgenza. Il figlio annuncia che si rivolgerà a un magistrato per segnalare l’accaduto, mentre la direzione dell’Asl ha fatto partire una verifica interna per ricostruire quello che è successo. Due azioni parallele indirizzate verso lo stesso traguardo: capire cosa è andato storto. Tutto inizia venerdì sera, quando la donna, 72 anni, inizia ad avvertire dei forti dolori all’addome nella suo podere a metà strada tra Follonica e Massa Marittima. Al Sant’Andrea la conoscono bene, visto che sono molti i suoi problemi di salute, tra cardiaci e respiratori. Era stata ricoverata anche una settimana prima per una polmonite. I dolori all’addome sono forti e la signora decide di chiamare suo figlio, che a sua volta contatta la guardia medica. «Il dolore dovrebbe passarle ora» dice il medico non appena fatta un’iniezione. Ma dopo un’ora di nuovo eccoli e il ritorno all’ospedale di Massa Marittima diventa inevitabile. Il figlio però non è d’accordo. «Ho chiesto di poterla portare a Grosseto, ma mi hanno spiegato che da qui occorre andare per forza a Massa Marittima». Così di nuovo il ricovero al Sant’Andrea, dove i medici la prendono in cura e la sottopongono alle analisi. Resta in osservazione da mezzanotte e mezzo fino la mattina seguente, dopo la somministrazione di un clistere e il consiglio di usare una marmellata lassativa. «Quando l’hanno mandata a casa lei continuava a dire che sentiva dei dolori» spiega il figlio. Ma dall’azienda assicurano che la donna ha avuto tutte le attenzioni necessarie. La mattina seguente però l’addome fa ancora male. E di nuovo il figlio chiama la guardia medica. «La pago di tasca mia un’ambulanza per portarla a Grosseto» dice al medico. No: la procedura vuole che passi da Massa Marittima e da lì, semmai, verrà trasferita al Misericordia. Così ripetono anche dal Sant’Andrea, ma questa volta l’insistenza dell’uomo, insieme a un certificato della seconda guardi medica, portano la donna a Grosseto. Qui parte di nuovo la serie di analisi e dopo la tac viene fuori la peritonite. La paziente finisce così subito sotto i ferri, dove le puliscono l’intestino e le applicano un sacchetto per le feci. «Il clistere fatto a Massa Marittima ha peggiorato la situazione – dice il figlio – Se l’avessero portata subito a Grosseto come chiedevo il sacchetto forse non sarebbe stato necessario». Subito dopo la donna è stata messa in coma farmacologico, dove ieri è iniziato il calo del dosaggio per provare a risvegliarla. L’uomo è pronto a portare tutto di fronte alla magistratura, mentre l’Asl, dopo aver dato il via a questa verifica interna, assicura di essere «a disposizione dei famigliari attraverso le fonti ufficiali per qualsiasi informazione o confronto».

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