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2013-07-02

 

ECONOMIA

«Il futuro è nel Brand Alta Maremma» La crisi stringe, ma dal Comune arrivano segnali positivi e impegni concreti

 

 

di GIANFRANCO BENI

PESANO come un macigno gli effetti della crisi che, alla stregua di quanto accade nel resto del Paese, non risparmia Massa Marittima e il suo entroterra. Lavoro che manca, giovani costretti a cercarlo altrove, popolazione in costante diminuzione bilanciata solo in parte dall’arrivo di comunitari e extracomunitari, attività commerciali che chiudono i battenti, fermo o quasi il movimento urbanistico. Ne abbiamo parleto con il sindaco Lidia Bai.

Di fronte ad un quadro così difficile come sta lavorando il Comune?

«E’ bene chiarire che nessun ente locale ha la possibilità di intervenire direttamente con i privati, il nostro compito è quello di predisporre gli strumenti per favorire eventuali insediamenti di nuove aziende in grado di offrire posti di lavoro».

E quindi?

« In questa direzione guardiamo con forte interesse all’apertura della nuova area artigianale del Magrone».

Facendo cosa?

«Predisponiamo tutti i passaggi amministrativi in Consiglio in modo da non farsi trovare impreparati qualora dovesse presentarsi l’occasione di cogliere nuove opportunità occupazionali».

E di fronte alla continua chiusura di attività commerciali?

«Ripeto, purtroppo questo non rientra nelle nostre competenze, anche se le amministrazioni che si sono succedute si sono prodigate per valorizzare dal punto di vista turistico il centro storico e di riflesso la città intera».

Nel concreto?

«Pensiamo ai tanti investimenti fatti per il recupero di monumenti, all’apertura di nuovi musei, alla realizzazione di iniziative quali su tutte Lirica in Piazza e alla collaborazione offerta a tutte le associazioni di volontariato nell’allestimento delle necessarie attrezzature. Bisogna tener conto della crisi epocale che purtroppo stiamo vivendo».

QUALCHE spiraglio potrebbe venire da quel Brand Alta Maremma alla base dell’accordo sui quali stanno operando i sindaci delle Colline Metallifere e della Val di Cornia. Quali prospettive potrà avere?

«Siamo di fronte a territori che hanno in comune una identità storica e culturale da veicolare e promuovere turisticamente lo scopo è perciò quello di armonizzarne le molteplici vocazioni per creare il marchio unitario.

Come potrebbe lavorare il Brand Alta Maremma?

«Il Brand Alta Maremma, a cui guardo con molta fiducia ha l’opportunità di dar vita ad un grosso contenitore in modo da risollevare le sorti di un vasto territorio che da Castagneto Carducci scende fino a Massa Marittima».

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