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Ustica dunque deve rimanere nelle nostre coscienze,

con tutto il suo carico di interrogativi,

come un grande bisogno di verità.

 

 

 

Il 27 giugno ricorre il XXXIII Anniversario della Strage di Ustica, data particolarmente importante quest’anno, dopo la recente sentenza della Cassazione che conferma la tesi dell’abbattimento del DC9 Itavia da parte di un missile e condanna i Ministeri della Difesa e dei Trasporti per non aver salvaguardato le vite dei passeggeri e aver ostacolato l’accertamento della verità.

 

Dopo trentatré anni da quel tragico volo che doveva congiungere Bologna con Palermo e che costò la vita di 81 persone, l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica continua a chiedere che si faccia definitivamente chiarezza sui responsabili e prosegue nel suo impegno civile perché la verità sia inequivocabilmente consegnata alle pagine della Storia del nostro Paese.

 

Il passaggio cruciale dalla conquistata verità giudiziaria alla precisa ricostruzione storica è un obiettivo imprescindibile: è necessario avere la documentazione completa di questo percorso della verità, pur nella complessità del contesto internazionale e delle responsabilità istituzionali. Un primo passo simbolico verso una storia accessibile a tutti è la possibilità di un collegamento in rete tra il sito del Museo per la Memoria di Ustica (www.museomemoriaustica.it) e il portale “Una città per gli archivi”(www.cittadegliarchivi.it), progetto delle Fondazioni della Cassa di Risparmio e del Monte, che ha già raccolto i copiosi archivi sulla vicenda di Ustica messi a disposizione dall’Associazione. Sarà così possibile consultare gli archivi, contenuti nel portale, dalla postazione del Museo nella saletta dove sono attualmente visibili i contributi audio e video della strage.

 

L’Associazione vuole anche documentare e storicizzare i contributi che gli artisti, nel corso degli anni, hanno elaborato sulla tematica della strage, con la convinzione che la trasmissione attiva della memoria si qualifichi attraverso la ricerca operata dai molteplici linguaggi dell’arte. I quaderni di poesia del Museo sono affiancati quest’anno, grazie al contributo della Fondazione del Monte, dal nuovo volumetto d’arte Che cosa volete sapere? nato dalla collaborazione con l’editore Corraini di Mantova. Il libro contiene le poesie che Gregorio Scalise ha composto negli anni ’90 sulla tragica vicenda e le opere realizzate da Flavio Favelli, presenza bolognese al Padiglione Italia della Biennale veneziana, nel contesto della suggestiva installazione del 2010 Cerimonia (India Hotel 870) che ha visto in Piazza Maggiore la sagoma/telone dell’aereo Itavia a grandezza reale. L’edizione è corredata dagli scritti di Niva Lorenzini e Bartolomeo Pietromarchi.

 

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