LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
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2013-06-23
PANORAMA POLITICO
«Tassa di soggiorno? Ci affossa» Un manipolo di operatori capitanati dalla Raugei è in rivolta
«LA TASSA di soggiorno è sbagliata nel merito e nel metodo anche se la si vuole chiamare Tassa di Scopo»: questo il pensiero di una quarantina di operatori del settore ricettivo di Massa Marittima all’indomani della decisione presa a maggioranza dal consiglio comunale di rinnovarla anche per il 2013 dando vita ad un nuovo regolamento approvato insieme con i Comuni di Grosseto e di Manciano. Soprattutto dopo aver saputo che il Comune di Follonica, peraltro molto più «turistico» di quello di Massa Marittima, ha optato per applicare la tassa di soggiorno solamente a partire dal mese di luglio. «LE CONSEGUENZE negative di questa infelice scelta — sostiene Donatella Raugei a nome di molti operatori — non tarderanno a farsi sentire aggravando le condizioni delle imprese puntualmente trascurate dall’amministrazione e ulteriormente penalizzate da questo balzello che metterà in crisi l’intero sistema turistico». «Il 2013 sarà un anno estremamente difficile e non capiamo — dicono in coro gli altri operatori — il motivo per cui l’amministrazione abbia voluto a tutti i costi una tassa che comporterà una concorrenza diretta e sleale delle imprese dei comuni limitrofi». «Come non bastasse — aggiunge la Raugei — c’è da tenere in considerazione il raddoppio dell’addizionale comunale e dell’Imu, i quali hanno comportato aumenti per le imprese ricettive che vanno dal 92 al 130% rispetto a quanto esse pagavano quando era in vigore l’Ici, senza trascurare altre tasse pesantissime quali la Tarsu che a breve cambierà nome in Tares. Infine un richiamo al ruolo della politica che nei momenti di crisi «dovrebbe sviluppare complicità con le imprese per favorire lo sviluppo del territorio». «TALE carenza — precisa la Raugei — costerà cara a tutti perché ogni impresa che chiuderà farà perdere posti di lavoro, non si riscuoteranno più i tributi locali, i diritti camerali, le banche perderanno gli introiti. Gli albergatori e gli imprenditori sono sempre più stanchi di non essere ascoltati dalla politica. Vi sono già infatti segnali in tal senso di avvicinamento a formazioni politiche nuove che si mostrano più sensibili ai bisogni degli imprenditori e dei cittadini delusi. Questi segnali investono il mondo politico che troppo spesso sta lontano dalle reali necessità del Paese e per questo esposto sempre più ai colpi dell’antipolitica che avanza e macina consensi».