IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
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2013-06-14
ECONOMIA
Svolta storica: cambiano le regole per entrare nella banca e nella fondazione. Mugugni a Siena Mps, più spazio ai privati e meno ai politici
SIENA Nuove regole per la banca e per la fondazione. In arrivo una rivoluzione storica per Mps, nonostante l’opposizione del mondo politico che avrà sempre meno peso sia nell’istituzione cittadina. Banca. Nel cda presieduto da Alessandro Profumo, l’ad Fabrizio Viola, nonostante la richiesta di rinvio del neo sindaco Bruno Valentini (Pd), ha proposto una modifica dello statuto. Per l’esattezza ha proposto di abolire il limite del 4% per i soci privati. Un limite che riguardava in particolare il diritto di voto nelle assemblee e che fino ad ora aveva il compito di salvaguardare il socio di maggioranza relativa, la Fondazione Mps. Da tempo, su sollecitazione di Ue e Bankitalia, Profumo e Viola volevano cancellare questa soglia per facilitare l’ingresso di nuovi soci: il via libera, però, dovrà darlo l’assemblea dei soci il 18 luglio. Non è invece chiaro se il cda ha approvato anche il piano di ristrutturazione che lunedì dovrà essere presentato alla Commissione europea. «Lo vedrete lunedì» si è limitato a dire Viola. Proprio la Commissione europea entro fine agosto dovrà approvarlo dando il via libera ai 4,7 miliardi di Monti Bond arrivati a Rocca Salimbeni. Fondazione. Da ieri è in vigore, dopo il via libera arrivato dal ministero dell’Economia e delle Finanze, il nuovo statuto dell’ente. I nuovi vertici della Fondazione, finora guidati da Gabriello Mancini, saranno indicati entro 35 giorni con le nuove regole. Regole che il sindaco Bruno Valentini avrebbe voluto contribuire scrivere, anche se alla fine non sembrano dispiacergli troppo. Ciò che proprio non gli va giù, invece, è il comportamento dell’attuale Deputazione generale colpevole, per lui di non aver «vigilato» abbastanza sugli ex vertici di Mps. Colpa che Valentini dà pure agli organi di vigilanza di Bankitalia, chiedendo al governo interventi per salvaguardare il patrimonio della banca. Il nuovo consiglio della Fondazione, comunque, sarà composto da 14 consiglieri e non più da 16 e Comune e Provincia, che fino ad oggi nominavano 13 deputati su 16, ne indicheranno solo 6 (4 e 2). Un modo – sottolinea Mancini – per diminuire il peso della politica nella Fondazione e, quindi, nella banca. Altra novità importante è quella sull’anno “sabbatico” che dovrà prendersi prima di entrare in Fondazione chi ha avuto ruoli pubblici nelle istituzioni cittadine e non. Non si potrà, insomma, più passare da una poltrona all’altra: l’ex assessore o l’ex sindaco di turno non potrà essere nominato nella fondazione allo scadere del mandato. Norma questa che fa aumentare le fibrillazioni in una città dove la prossima Deputazione generale potrebbe trovarsi ad approvare un’ulteriore diminuzione della sua presenza nella banca e quindi a cercare altri modi per difendere la senesità e nuove forme per accontentare quanti, fino a pochi anni fa, contavano sui i contributi di Mps per far quadrare i bilanci di enti, istituzioni e aziende.