Il Comune fa causa ai frati per le opere abusive – Verbale della polizia locale per i manufatti realizzati all’azienda “Il Sauro” – Il Tar concede la sospensiva: sono stati realizzati prima delle legge del 1967
MASSA MARITTIMA – Nella diatriba tra Comune e religiosi il primo round va agli uomini di fede. Così ha deciso il Tar che ha fermato la demolizione di alcune strutture realizzate in un’azienda a Perolla, ordinata dall’amministrazione. Il cavillo: sono state realizzate prima del 1967, anno in cui è entrato in vigore l’obbligo di munirsi di licenza edilizia. È la motivazione con cui ha concesso la sospensiva il tribunale amministrativo di Firenze, a cui si è appellata, impugnando il provvedimento del Comune, La Provincia Religiosa San Benedetto di don Orione, congregazione cattolica di Genova proprietaria del complesso. La decisione definitiva è rinviata alla discussione nel merito, fissata al marzo 2014. Tutto nasce da un rapporto della polizia locale dell’Unione dei Comuni delle Colline Metallifere, arrivato negli uffici del municipio il 17 gennaio scorso dopo un sopralluogo nell’azienda Il Sauro di Perolla. Nel fascicolo, vengono elencate dieci opere, descritte come «interventi eseguiti in assenza di permesso a costruire». Tradotto: sono abusive. Si tratta di diversi interventi: da una pavimentazione di 340 metri quadrati in cemento a una vasca d’irrigazione di 320 metri quadrati con tanto di rete metallica e pali di ferro, da manufatti di vario tipo a un campo da calcetto, perimetrato da una rete. Per tutte e dieci le opere, il verbale indica la data entro cui sono state realizzate. Un aspetto fondamentale, perché la non regolarità di queste opere fa riferimento a una legge del 1967, che ha introdotto l’obbligo di munirsi di una licenza edilizia. Per fare un esempio, nello stesso verbale si fa riferimento a un manufatto destinato al rimessaggio, realizzato prima del 1954 e perciò non ritenuto illegittimo. Tutte il resto, invece, secondo la polizia locale e gli uffici del Comune è stato realizzato dopo la fatidica data. Così l’amministrazione ha provveduto ad emanare un’ordinanza di demolizione, fatta recapitare a marzo alla Provincia Religiosa San Benedetto di don Orione, proprietaria dell’azienda Il Sauro. I vertici della congregazione religiosa però hanno deciso di contrattaccare, presentando un ricorso al Tar che solo in parte è stato accettato dal giudice. Da una parte, infatti, la Provincia Religiosa ha contestato la stessa relazione della polizia, ma in modo «assai generico» secondo il tribunale. Dall’altra, invece, il ricorso è stato accolto, concedendo la sospensiva, visto che i manufatti, come spiega il dispositivo, sono stati realizzati prima del 1967, anno in cui appunto è entrato in vigore l’obbligo di munirsi della licenza edile prima di poter costruire opere o strutture. Quindi, per ora, tutti i manufatti e gli altri interventi elencati nel verbale restano in piedi.
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E’ molto curioso che il Comune si occupi delle opere, anche se probabilmente abusive, dell’azienda di Perolla e taccia, ormai da tempo, sul vicino “villaggio Sensi”…
Per molti, quel villaggio fu costruito da Sensi solo per impiegare risorse economiche non proprio trasparenti. E per avere i permessi, sembra che sia stato molto riconoscente con qualcuno, oggi altolocato, che di lì a poco risolse panoramicamente la propria “emergenza abitativa”…
Verbali si, verbali no,
la terra dei cachi
L’obbligo di licenza edilizia, in tutto il territorio comunale, è dal 1935 e non dal 1/9/1967.
Dico a Lei, Geom. Grisanti: come mai, se è così solerte nel reprimere giustamente i reati edilizi, la Polizia Municipale di Massa Marittimanon ha mai messo piede nel cantiere dell’EX-AGRARIA? Potrebbe configurarsi il reato di “Omissione di atti di Ufficio”? Grazie.