LA NAZIONE

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2013-06-06

 

PANORAMA POLITICO

Rossi, impegni e pugno duro:”Non siate divisi”. Ma è scontro Alta tensione con sindacati e operaie. Il presidente sbotta: nessuna responsabilità

 

 

di GIANLUCA DOMENICHELLI

L’APPELLO all’unità sindacale lanciato dal Governatore è servito a poco. Il presidente della Regione aveva appena lasciato la sala consiliare di Grosseto quando le due fazioni delle maestranze Mabro — chi sciopera (Cgil) e chi lavora (Cisl e Uil) — hanno messo in scena l’ennesimo confronto. Uno scontro feroce, visto che si è rischiato di venire alle mani. La fotografia di una situazione esplosiva. E alla fine l’incontro tanto atteso con il presidente Enrico Rossi, a Grosseto con l’assessore Gianfranco Simoncini, non è servito a ricucire i rapporti tra la Regione e il fronte Cgil della Rsu che rappresenta la maggioranza delle lavoratrici Mabro: anzi, il vertice organizzato dai sindacati si è chiuso con una lite tra Rossi e Nadia Perino. La giornata era cominciata in piazza Dante, con le maestranze schierate ad attendere le istituzioni. Rossi e Simoncini sono arrivati alle 11 sulla Fiat Punto della Regione: ad accoglierli un applauso (ironico, va da sé). Poi un passaggio nell’ufficio del sindaco, padrone di casa, e tutti in sala consiliare. C’erano le Rsu, i sindacalisti, (Renzetti e Santini per la Cgil, Della Spora per la Cisl, Baiocco e Franceschetti per la Uil) e le istituzioni locali (il sindaco Bonifazi, l’assessore comunale Cerciello e l’assessore provinciale Chelini). Ma soprattutto, sugli scranni e tra il pubblico, c’era una buona rappresentanza delle 222 dipendenti. E le garanzie di Enrico Rossi sono arrivate: il Governatore ha preso tre impegni su cassa integrazione, Prodi-bis e proprietà. Ma non si sente responsabile per l’esito della gestione. «FidiToscana (la finanziaria della Regione, ndr) non ha più una partecipazione nella società — ha detto Enrico Rossi —: abbiamo avuto una reprimenda dalla Banca d’Italia, non avremmo dovuto entrare nel capitale sociale. Infatti ci siamo liberati di quella quota e abbiamo cambiato i vertici di Fidi. Quando la scelta è caduta su Barontini mi ero impegnato a cercare un partner per affiancarlo: mi sono rivolto a Confindustria e all’imprenditoria fiorentina della moda, ma non ho avuto riscontri. Non sono riuscito a trovare un altro imprenditore interessato. Ma nessuno può accusarci di non aver seguito la vicenda». E Rossi è esploso: «Non è compito del presidente trovare i padroni di un’azienda. Dov’è l’imprenditoria toscana? E’ singolare che si incolpi la Regione perché nessuno investe qui. Più di questo, cosa dovremmo fare? Non ho l’Iri, non possiamo comprare Mabro». Con un avvertimento alle maestranze: «Avete un grande valore, le vostre competenze. Ma chi è attratto dall’azienda si tiene lontano da una situazione conflittuale: una fabbrica divisa è meno forte, vi invito a ritrovare unità. Per noi è difficile schierarci da una parte o dall’altra. La vostra lotta è bella, ma un imprenditore deve trovare un clima adeguato». Ora però c’è da pensare al presente. «La Regione — ha ribadito Rossi — sta al fianco dei lavoratori. Condividiamo lo strumento della Prodi-bis perché ce l’hanno chiesto i sindacati confederali, vi accompagneremo al Ministero per l’iter della cassa integrazione e lunedì convocheremo il nuovo amministratore Marco Pardini, sempre che sia disposto a incontrarci. Sappiamo solo che è nato a Pontedera e lavora in Piemonte. Ma non possiamo interferire nell’attività di un imprenditore, né controllarlo: c’è la legge. Impresa significa rischio e io non posso assumermi alcuna responsabilità. E l’accettazione della Prodi-bis non dipende dalla Regione». Gli impegni di Rossi però non sono bastati alla Rsu Cgil: «Tanta solidarietà, ma noi siamo sempre qui e scontiamo il prezzo di tante decisioni sbagliate. La politica è questo: solo parole». Un attacco in piena regola, per Rossi, proprio mentre il governatore stava lasciando la sala consiliare: «Sarei venuto fin qui per fare solo chiacchiere? Questo dimostra che strumentalizzate la vicenda». La lite con Nadia Perino è ripresa «dietro le quinte», fuori dall’ufficio del sindaco, mentre in sala consiliare scoppiava lo scontro fra maestranze. Con questo epilogo, difficile rivedere tanto presto Rossi a Grosseto. Ma il governatore ha mantenuto la prima promessa: «Ho preso contatto con la proprietà Mabro — ha fatto sapere Rossi nel pomeriggio — e ho chiesto un incontro urgente che dovrebbe tenersi già lunedì. Intanto ho verificato che è cambiato il referente. Voglio conoscere le intenzioni sulle prospettive dello stabilimento e subito dopo riferirò».

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