IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
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2013-06-07
PANORAMA POLITICO
Marras duro con la Pinzuti «Non cambio la giunta» Scontro sempre più forte all’interno del partito di maggioranza in Maremma: «Con la guerra fra bande non si va da nessuna parte. Dobbiamo essere più umili»
POLITICA»ACQUE AGITATE NEL PD
di Guido Fiorini GROSSETO
«Non cambio la giunta»: dopo tre giorni e una lunga riflessione Leonardo Marras risponde per le rime alla segretaria del Pd, Barbara Pinzuti. Un attacco alla Provincia, quello della segretaria, e il conseguente “no” del presidente, dietro ai quali c’è ancora la lotta fra bande interna al Pd. Una lotta figlia di un problema mica da poco: nel prossimo futuro le poltrone saranno molte meno. Mentre i “nobili sederi” da metterci sopra sono sempre gli stessi. Troppi. Insomma, in casa Pd i conti non tornano. E non tornano prima di tutto perché, visto che il partito si perde in queste battaglie interne da osteria, o da politica degli anni ’80, i cittadini, ai quali non importa un accidente di tutto questo ma hanno ben altri problemi da risolvere, votano altrove. Ventimila voti persi in pochi anni dovrebbero dire qualcosa. Stavolta pare che dietro alle pressioni di Barbara Pinzuti per liberare un posto in giunta provinciale ci sia un mezzo accordo con i socialisti, che chiedono una rappresentanza. Ma tutta la vicenda si intreccia anche con quanto sta avvenendo in Comune, dove non è escluso un rimpasto e dove Bonifazi e Borghi sono in sintonia con la segretaria. Alle spalle, però, il vero problema è Leonardo Marras, uno che l’anno prossimo, scaduto il mandato, chiederà di fare altro dopo il buon lavoro di questi anni a palazzo Aldobrandeschi. Intanto Marras fa capire che al giochino non ci sta. «Ho letto con attenzione dichiarazioni e successive precisazioni di questi giorni. Il centrosinistra in provincia di Grosseto, dunque, è saldo. Il solo problema, dopo 4 anni di serenità e intenso lavoro è diventata la Provincia: almeno questa è una consolazione. Per fortuna, tutti i mandati finiscono e, almeno il mio, intendo portarlo a termine senza mettere mano alla giunta che con me ha governato finora, e che ha recentemente fissato gli ultimi obiettivi da cogliere. Non intendo aggiungere altro a un dibattito fatto soltanto di immagini e metodi del secolo scorso, con un linguaggio di una politica ormai sepolta. Questo mi costerà una scomunica? Accetterò la penitenza. Sarebbe cosa diversa ammettere che tra i diversi partiti, e in particolare tra Sel e Pd serve un chiarimento profondo perché si rischiano fratture insanabili a sinistra. Ma preferirei che questo avvenisse sui contenuti, parlando delle soluzioni ai problemi enormi cui oggi devono far fronte persone e imprese. Anche perché trovo surreale che si pensi di svoltare togliendo un assessore per inserirne un altro nella giunta di un Ente oramai alla scadenza del mandato. Il mio partito, il Pd, è impegnato in una discussione il cui esito è tutto da scrivere, balcanizzato dalle bande piccole e grandi. Mi piacerebbe per questo che fossimo umili, che rinunciassimo ad atti d’arroganza politica per provare a costruire dal basso, sui territori, rapporti positivi per dare risposte di governo alle nostre comunità. Pur nella consapevolezza che questo è difficile e faticoso. Ma anche nella certezza che quel che oggi è rinfacciato alla politica è proprio l’attenzione spasmodica al bilancino fra partiti, in una logica estranea ai bisogni veri delle persone».
@guifiorini