AMBIENTE
Ex Agraria, l’Arpat: “Tutto nella norma”
MASSA MARITTIMA – Arpat effettua altre analisi all’ex Agraria ma l’esito rimane lo stesso: “Materiali regolari dal punto di vista della compatibilità ambientale e test di cessione in acqua 24 ore nel rispetto dei limiti di concentrazione”. Per rispondere alle numerose sollecitazioni della lista civica Massa Comune, non soddisfatta delle risposte ottenute dall’Amministrazione, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana ha deciso di effettuare nuove prove presso il cantiere di Cittanuova, da anni al centro di polemiche e denunce. “Sulla base dell’esposto di un cittadinoafinedicembre scorso – ripercorre l’Arpat – abbiamo effettuato di nostrainiziativa, una prima ispezione al sito segnalato, in data 11 gennaio 2013. L’ispezione ha riguardato la gestione dei rifiuti da demolizione prodotti durante le fasi di lavorazione del cantiere. Su richiesta sono stati forniti i risultati della prova di cessione in acqua prodotti dalla ditta e inviati alla Provincia di Grosseto. I valori del test rispettavano i limiti di concentrazione previsti”. Poi il 17 aprile è stata effettuata una seconda indagine che ha evidenziato la presenza di un cumulo di macerie da demolizione nel piazzale del cantiere. La Massa Marittima Sviluppo ha dichiarato di non aver intenzione di recuperare i rifiuti ma intendeva piuttosto procedere al loro smaltimento. Fra i due campionamenti esistono evidenti differenze ma, secondo Arpat, ciò è dovuto essenzialmente all’eterogeneità del materiale prelevato.“Comunque – sottolinea l’Agenzia regionale – anche se presi singolarmente i due campioni sono comunque classificabili come rifiuto speciale non pericoloso”. Ma non è tutto perché Arpat, nonostante non fosse necessario, ha effettuato anche un test di cessione in acqua a 24 ore. “Abbiamo ritenuto opportuno procedere alla prova anche alla luce degli esposti ricevuti e dell’allarme creato attorno al caso in questione. Il test di cessione è stato eseguito sul campione frantumato”. I valori ottenuti, sia da parte di Arpat che dalla ditta, evidenziano il rispetto delle concentrazioni limite previste dalla legge per imateriali recuperati da rifiuti e sottolineano la scarsa solubilità in acqua dei componenti metallici costituenti il materiale da costruzione demolito nel cantiere dell’exAgraria. “Sulla base delle due ispezioni effettuate è possibile evidenziare – conclude Arpat – che sotto il profilo della compatibilità ambientale le caratteristiche deimateriali sono risultate regolari e in relazione alla prima fase di produzione e recupero dei rifiuti da demolizione, il risultato del testdi cessione in acqua rispettava i limiti di concentrazione previsti dalla legge”.