Luca-Sani

 

 

tratto da   www.lucasani.it
08 maggio 2013

 

 

CAMERA DEI DEPUTATI
Il caso Commissioni, niente indennità per Marcucci e Realacci.
L’annuncio dopo le nomine. E Sani presiede l’Agricoltura.

 

  

RENZI trascorre tutto il giorno chiuso in ufficio a finire il suo nuovo libro, che uscirà a fine maggio per Mondadori e si chiamerà “Oltre la rottamazione”. A tenere alta la bandiera della lotta ai privilegi ci pensano però i suoi parlamentari: Ermete Realacci e Andrea Marcucci diventano rispettivamente presidente della Commissione ambiente della Camera e della Cultura del Senato e un minuto dopo annunciano la rinuncia all’indennità aggiuntiva che gli spetterebbe. Circa 2 mila euro al mese. Che, nel caso di Marcucci, finiranno a una realtà culturale del suo territorio: la fondazione Pascoli di Castelvecchio.

 

Giornata di nomine ieri. I renziani incassano anche altri posti: Laura Cantini diventa segretaria della Commissione lavori pubblici del Senato, guidata da Altero Matteoli del Pdl; alla deputata fiorentina Maria Elena Boschi va la segreteria della Commissione affari costituzionali della Camera, mentre alla romana Flavia Nardelli Piccoli lo stesso ruolo nella Commissione cultura della Camera.

 

La pattuglia dei deputati toscani incassa altri risultati: il numero due del Pd regionale, il grossetano Luca Sani, diventa presidente della Commissione agricoltura alla Camera mentre il suo “superiore” nel partito toscano, il deputato Andrea Manciulli, diventa vicepresidente della Commissione esteri. La senatrimosso, ce Pd Manuela Granaiola è eletta segretaria della Commissione sanità.

 

Per il M5S Alfonso Bonafede diventa vicepresidente della Commissione giustizia della Camera. Ma il sindaco che fa? A chiunque ci parli ripete che non è intenzionato a battagliare per sé stesso. Né per la presidenza Anci né per la guida del Pd che si decide sabato all’assemblea nazionale a Roma.

 

Capitolo Anci: oggi Renzi sarà a Roma al direttivo e parteciperà alla discussione sul dopo Delrio. Corre lui? «No, a meno che tutti all’unanimità non glielo chiedano», spiegano i suoi. Se così non fosse, probabile che Renzi converga su Fassino (Torino), meno probabile Emiliano (Bari). Quanto al Pd: Renzi non vuole fare il segretario, preferisce una reggenza temporanea e collegiale. Chiti, Martini, Finocchiaro? Renzi non fa guerre. Quel che vuole è il responsabile organizzazione, il “nuovo” Nico Stumpo. Una carica in cui vedrebbe bene il fedelissimo Luca Lotti. Ma ci sono anche altre ipotesi: c’è chi parla dell’emiliano (renziano) Matteo Richetti per il vice-reggente.

 

 

 

 

 

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