REGIONE TOSCANA: CASE DELLA SALUTE
DALLA REGIONE OLTRE 8 MILIONI ALLE ASL

Li ha stanziati la giunta, con una delibera presentata
dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni

 

Met - Prov

Tratto dal sito della Provincia di Firenze – Direzione Urp, Quotidiano Met

 

 

Più di 8 milioni per avviare e soprattutto implementare ben 54 Case della Salute su tutto il territorio toscano. Li ha stanziati la giunta, con una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni e approvata nella seduta di stamani. La cifra – 8.200.000 euro – verrà distribuita tra le 12 aziende sanitarie toscane in due tranche: il 75% al momento della comunicazione di avvio degli interventi previsti, il 25% a realizzazione avvenuta.

 

In 9 interventi sul totale dei 54, si tratta di riconversione e riorganizzazione di strutture ospedaliere, tra cui piccoli ospedali: Barga/Castelnuovo Garfagnana, San Marcello, Volterra, Portoferraio, Abbadia San Salvatore, Massa Marittima, Orbetello, Pitigliano, Castel del Piano. 

 

“Questo intervento – ha detto il presidente Enrico Rossi – è un importante rafforzamento dei servizi territoriali. Credo sia un esempio unico a livello nazionale. Nei prossimi mesi, per le Case della Salute verrà identificato un marchio, che le renda immediatamente riconoscibili per i cittadini, così come lo sono gli ospedali”. 

 

“Le Case della Salute – ha sottolineato l’assessore Marroni presentando la delibera in giunta – rappresentano uno dei pilastri della riforma della nostra sanita’ regionale. Si tratta di strutture dotate di team multi professionali che funzionano come una sorta di grande ambulatorio sui territori”. L’intervento rientra nel più ampio programma di riorganizzazione del sistema sanitario toscano, avviato con la delibera di fine 2012: un programma che punta molto sul potenziamento dell’assistenza sul territorio, assegnando un ruolo chiave ai medici di medicina generale e rafforzando tutte quelle modalità assistenziali extra-ospedaliere che, tra l’altro, hanno il vantaggio di evitare ricoveri impropri e alleggerire dunque la pressione sugli ospedali. E tra le azioni prioritarie individuate dal programma di riorganizzazione c’è proprio la promozione della presa in carico globale del cittadino sul territorio, attraverso l’implementazione del modello assistenziale Casa della Salute. 

 

La Casa della Salute è il punto di riferimento chiaro per il cittadino per l’accesso all’assistenza territoriale. E’ un unico edificio (o una porzione) che ospita un team multidisciplinare, formato da medici di famiglia, infermieri, specialisti, personale sociale e amministrativo. Alla luce del decreto Balduzzi (DL 158/2012) e dell’accordo integrativo regionale con la medicina generale, la Casa della Salute si identifica con l’Unità Complessa di Cure Primarie (UCCP). Le Case della Salute sono aperte 7 giorni su 7, per 12 ore, dalle 8 alle 20. In alcune, si sperimenterà l’apertura per 16 ore, dalle 8 alle 24. 

 

La Regione Toscana investe già da alcuni anni sullo sviluppo dell’assistenza territoriale, sperimentando modelli organizzativi innovativi, finalizzati a garantire la presa in carico globale del cittadino, la continuità assistenziale ospedale-territorio e l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale. I primi 18 progetti sono stati cofinanziati (con risorse della Regione e risorse statali), per un valore complessivo di circa 21.500.000. A fine 2012 erano in tutto 36 le Case della Salute attive in Toscana: di queste, 20 sono aperte 7 giorni su 7, 33 sono fornite di servizi di diagnostica di primo livello e 28 sono sede di moduli di sanità di iniziativa (i medici di medicina generale che vi operano aderiscono al progetto regionale del Chronic Care Model, per la prevenzione e la gestione delle patologie croniche). Con le 54 finanziate con la delibera di oggi (in alcuni casi si tratta di interventi su quelle già in funzione), in Toscana le Case della Salute saliranno a 90, per arrivare poi a 120.

 

 

06/05/2013 16.22
Regione Toscana

 

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Il Sant’Andrea diventerà un “grande ambulatorio”, quindi possiamo salutare

il nostro Ospedale!!

ospedale-chiuso

 

Grazie Governatore ….

Grazie Assessore ….

Grazie Sindaco per le sue rassicurazioni …

 

 

 

 

5 Commenti a “La Toscana punta sul territorio e Massa perde l’Ospedale!”

  • Francesco Mazzei says:

    Ora il nostro Sidaco non ci venga a raccontare che non sapeva niente… E’ una vergogna, una settimana fa c’é stato il Consiglio e non ci è stato anticipato nulla al riguardo. Non so cosa altro dovranno sopportare i massetani per dire basta a queste persone e a questa parte politica che hanno portato letteralmente alla rovina la nostra meravigliosa cittadina  

  • Oscar De Paoli says:

    la fine definitiva inevitabile e fragorosa del pd in toscana

  • f.bonuccelli says:

    Se vedete questi art di 7 mesi fa vi rendete conto che tutto era chiaro anche allora. Sulla cronaca di GR del Tirreno di oggi- peccato non averlo riportato- c’ è un art  .su come(non)funziona l’ osp. di GR. e se questo succede a Grosseto, vi potete rendere conto di quel che succede a Massa. Non è un casose, andando per es. a Cisanello, si incontrano tanti pazienti di queste parti. Salviamo(dalla spending review)almeno il serv. sociale

  • Roberto Ovi says:

    Nell’articolo di cui sopra si parla di riconversione e riorganizzazione delle attività di alcuni presidi ospedalieri, tra i quali il Sant’Andrea di Massa Marittima.
    A mio modesto modo di vedere gli investimenti individuati nel Protocollo di intesa del 1 Giugno 2007, come modificati ed integrati nel 2012, con la nuova previsione della Casa della Salute all’interno del Presidio Ospedaliero, saranno regolarmente effettuati.
    L’ultima autorevole conferma è venuta dall’assessore regionale Luigi Marroni, proprio qui a Massa Marittima.
    Ciò non toglie, naturalmente, che i consiglieri Comunali di Massa Comune, insieme al proprio ottimo candidato Sindaco Fiorenzo Borelli, debbano tallonare non solo il Sindaco e l’assessore competente uscenti Lidia Bai e Luciano Fedeli, ma anche i candidati Sindaci del PD Marcello Giuntini e Sandro Poli, invitandoli a prendere posizione su queste voci che, in assenza di un efficiente coordinamento politico all’interno delle coalizioni, come succedeva nella tanto vituperata prima repubblica, finiscono per spaventare i cittadini, soprattutto quelli che, loro malgrado, si trovano a dover usufruire di tali servizi.
    Tantopiù che le previste sperimentazioni delle cure primarie a Follonica, delle cure intermedie e dei percorsi ospedale territorio, previste nel suddetto Protocollo di Intesa, o non sono state realizzate o hanno dato risultati assai insoddisfacenti.
    Bisogna far uscire allo scoperto il PD e chiedergli conto delle tante, troppe cose previste e non fatte, anche in previsione di alcuni impegni legislativi e regolamentari, come quelli della spending review e degli standard ospedalieri, rimasti per il momento congelati in Conferenza Permanente Stato Regioni, che potrebbero in ipotesi bloccare in futuro i previsti investimenti

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