di Fiorenzo Borelli

 

 

Nel corso degli ultimi 12-18 mesi nubi scure e minacciose si sono addensate su Massa Marittima gettando nel panico l’intera cittadina. Presunti illeciti non perseguiti, sentenze per fatti venuti da lontano che potrebbero condannare l’intero Comune a pericolose crisi finanziarie, modalità di assegnazione di onerosi incarichi professionali prive di reali necessità etc.
La popolazione non riesce più a capire fino in fondo quale destino avrà davanti e se è il caso di continuare a vivere in questo territorio in cui la luce appare sempre più lontana.
Personalmente vivo in questo paese da sessanta anni e nonostante le mie attività mi abbiano quasi sempre tenuto lontano, l’amore per questa comunità che tanto mi ha dato in passato, mi spinge, pur con seri problemi di coscienza, a cercare di capire come ne possiamo uscire.
Con questa mia riflessione vorrei suggerire al nostro Sindaco cui mi permetto di dare del tu e di chiamare Lidia dato che l’ho vista crescere, alcuni passaggi.

Ritengo che tu Lidia sia molto legata e tu ami questo paese indipendentemente dal ruolo istituzionale che ricopri, avendo vissuto mille vicende, avendo militato dentro ad un terziere etc etc, per cui credo che trovarti oggi a dover districare una matassa quale la “vicenda Molendi” che hai ereditato e di cui ritengo tu non abbia responsabilità, sapendo che tentare di risolverla per il meglio significa o accettare un debito pesante da addossare alla Comunità o tentare strade di allungamento dell’agonia che comunque attraverso tuoi successori ricadranno sulla comumità, sia motivo per te di mancanza di serenità e difficoltà ad incontrare la gente per la strada anche dopo aver terminato il mandato nel 2014.

In questo quadro non invidiabile e nel mezzo di una situazione politica in Italia di sbandamento e di tentativo di smascheramento di caste, privilegi, inciuci di ogni natura, credo ci sia bisogno solo e soltanto di tirar fuori tutto il coraggio che si ha dentro per chiamare ognuno alle proprie responsabilità, mettendosi in prima linea ed attuando misure drastiche.

Per essere più espliciti, credo che l’Amministrazione attuale debba presentarsi ai propri cittadini denunciando la grave crisi finanziaria che dovrà affrontare, indicando chiaramente di aver ereditato il “bubbone” dall’Amministrazione precedente, di non volerlo girare a quella successiva e indicare la volontà di chiedere da subito l’intervento di un Commissario di Governo non avendo la possibilità di fronteggiare la situazione.
Sarebbe un gesto di grande responsabilità da cui, Lidia, ne usciresti con immagine rafforzata e pulita per aver deciso di azzerare una fase da non scaricare sul prossimo.
Il mio non è un commento di parte, credimi, ma il commento accorato di uno che come te ama Massa Marittima e che avendo un po’ più di lune sulle spalle e non coinvolto in nessun tipo di logica di partito, forse è più obbiettivo.

Grazie

 

 

 

3 Commenti a “Il coraggio e l’orgoglio di essere liberi”

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