Discarica di Conversano, il video shock

“L’uva è al veleno, ma nessuno farà niente”

 

Clicca e leggi l’inchiesta di Repubblica

 

Le intercettazioni che dimostrerebbero le analisi addomesticate e le complicità nella gestione del sito su cui la procura indaga per disastro ambientale. Il percolato avrebbe contaminato l’acqua usata per irrigare le vigne e i campi di ortaggi. E dal terreno, sotto la vegetazione, si alzano fumi inquietanti

 

di GIULIANO FOSCHINI

 

È possibile che bisognerà avere paura di questa storia perché si mangia, si beve, si annusa. E fa molto male alla salute. La storia è quella della discarica di Conversano: per anni bollata come una questione di pochi pazzi ambientalisti, ora è una delle inchieste più importanti della procura di Bari. Il pm Baldo Pisani ha depositato, per motivare il sequestro dell’impianto concesso dal giudice nei giorni scorsi, 138 pagine piene di intercettazioni telefoniche, documenti, testimonianze che raccontano la vicenda di “un vaso di pandora”, come lo chiama il pm. Un vaso fatto di analisi truccate, complicità politiche, rifiuti interrati, uva avvelenata. Un vaso di veleni. Tra le prove dei veleni interrati, anche il video del sopralluogo del 14 marzo scorso, quando gli investigatori del Noe hanno visto fumare il suolo sotto la vegetazione, probabilmente per effetto della fermentazione dei biogas.

 

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Però se Massa Comune chiede di pubblicare le analisi dell’arsenico all’agraria, la Bai sarcasticamente ci risponde di andarle a prendere in comune.

 
Vista la latenza e la sfida lanciata, cioè che queste analisi non esistono; fossi il sindaco non farei tanto l’altezzosa e le pubblicherei per cielo, mare e terra.
 

3 Commenti a “Discarica di Conversano, “L’uva è al veleno, ma nessuno farà niente””

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