LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto 
2013-04-24
di Gianfranco Beni

 

 

IL CASO: ENTRO 90 GIORNI L’AMMINISTRAZIONE DOVRA’ PRESENTARE UNA PROPOSTA

Molendi, il Tar dà torto al Comune “Restituisca l’area alla società e paghi”

 

 

 

CONCLUSO il primo round della vicenda legata all’ex Area Molendi di Massa Marittima con la pubblicazione della sentenza del Tar della Toscana cui si era rivolta l’Immobiliare Porta al Salnitro chiedendo al Comune un maxi risarcimento di 5,5 milioni per non aver potuto realizzare le opere inserite nel progetto. Sui soldi il Tar non si è espresso chiaramente, lasciando alle due parti la possibilità di trovare un accordo (che ovviamente vedrà comunque il Comune nella versione di pagatore). Per il resto, fermi restando gli importi previsti dalla legge, il Comune è stato condannato alla immediata restituzione dell’area alla stessa Immobiliare Porta al Salnitro che potrà così rientrarne in possesso attuando quanto previsto. Il ricorso dunque è stato accolto quasi pienamente. Entro 90 giorni il Comune dovrà fare una proposta che verosimilmente non sarà molto distante dalla cifra complessiva richiesta dall’Immobiliare. Difensori per il Comune gli avvocati Luciano Giorgi e Duccio Maria Traina, per l’Immobiliare Luca Righi. Dopo la condanna Pizzarotti, altri guai dunque per le casse comunali di Massa Marittima.
RISALE alla metà degli anni ’90 il progetto dell’amministrazione comunale di Massa Marittima di realizzare nell’adiacente area di proprietà dell’impresa Molendi Srl, poi passata alla società Immobiliare Porta al Salnitro, la realizzazione di due parcheggi a cielo aperto e volumi annessi, comprendenti un centro commerciale, un’autorimessa completamente interrata, una torre ascensore per accedere al sagrato della Basilica e opere di raccordo della viabilità per accedere all’autorimessa. La convenzione tra le parti, approvata in Consiglio comunale a dicembre del 1998 dalla maggioranza di centrosinistra e dal consigliere Pri Umberto Marrami, consentiva al Comune di demolire a proprie spese i fabbricati di proprietà della Molendi, assumendo tutti gli oneri finanziari derivanti dagli eventuali imprevisti sorti nell’esecuzione dell’intervento. Il progetto — a causa di difficoltà tecniche e amministrative — non è stato mai realizzato e la proprietà, dopo la devoluzione della controversia ad un collegio arbitrale, dichiaratosi incompetente a decidere, chiede adesso di essere risarcita. La vicenda ha avuto ampio rilievo nazionale e internazionale: un gruppo di cittadini si è costituito in comitato, sono intervenute associazioni ambientaliste e importanti opinionisti come Pietro Citati perchè il progetto riguarda un’area caratterizzata da estrema vulnerabilità, come risulta dagli elaborati preliminari del Piano strutturale del Comune che la definisce «ad elevata pericolosità con fenomeni franosi in atto e potenziali», confermata anche da indagini commissionate a un geologo locale. Era intervenuta anche l’allora ministro per i Beni culturali, Giovanna Melandri. 

 

 

 

 

Lascia un Commento

Devi aver fatto il login per inviare un commento


Entra
IL NOSTRO SPOT
Categorie
GRAZIE PER LA VISITA